“Siamo a 488 querele e mi preoccupo quando non me ne arrivano. Ci odiano, stiamo sulle pa**e”: Marco Mazzoli e Lo Zoo di 105

Marco Mazzoli, ideatore e voce de Lo Zoo di 105, ha raccontato la nascita e l’evoluzione di un programma che, negli anni, è diventato simbolo di un approccio diretto e irriverente alla radiofonia. In un’intervista a Il Giorno, Mazzoli ha sottolineato la peculiarità del programma, definendolo “l’ultima spiaggia della libertà di parola, di cui però abbiamo abusato”. Poi azzarda: “Ci odiano, stiamo sulle palle. Fino a quando non arrivano i dati d’ascolto…”.

Le scelte audaci e talvolta controverse hanno avuto anche conseguenze legali. Mazzoli, infatti, ha rivelato che il programma ha accumulato “488 querele in totale”, confermando il prezzo pagato per la sua trasgressività. Nonostante le polemiche, il conduttore ha spiegato che l’imprevedibilità della trasmissione è ciò che l’ha resa unica: “Ogni giorno è un po’ come ritrovarsi a fare bungee jumping: tu sei certo di avere l’elastico, ma quando alle 14 apri il microfono e ti lanci nel vuoto, non sai esattamente cosa può succedere”. E aggiunge: “Mi preoccupo quando non mi querelano per un po’. Alcune però sono pesanti, rischiano di far chiudere il programma. Per fortuna in azienda sono comprensivi e ci lasciano continuare. Il nostro è un rapporto di amore e odio”.

Il successo di Lo Zoo di 105 è frutto di una crescita che non ha seguito un piano prestabilito. Mazzoli ha dichiarato: “È stata una escalation di stronzate. Non c’è stato alcun progetto, abbiamo raggiunto la libertà un pezzettino alla volta.” La trasmissione, pur mantenendo la sua impronta provocatoria, è anche ricordata per episodi esilaranti: “Una volta in diretta ho organizzato in bagno un incontro erotico, con tanto di microfono.”

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