"Si è unito ai martiri". Anche Hezbollah conferma la morte di Nasrallah

  • Postato il 28 settembre 2024
  • Di Agi.it
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"Si è unito ai martiri". Anche Hezbollah conferma la morte di Nasrallah

AGI - Hezbollah conferma che Hassan Nasrallah è morto. Lo riporta l'emittente di Hezbollah, Al Manar. "Il segretario generale di Hezbollah, si è unito ai suoi grandi e immortali martiri, di cui ha guidato il viaggio per quasi trent'anni", dice Hezbollah. "Sua Eminenza il Maestro, il Maestro della Resistenza, il giusto servitore, si è schierato dalla parte del suo Signore come grande martire, leader coraggioso ed eroico, credente saggio, perspicace e fedele, unendosi all'eterno carovana dei martiri di Karbala alla luce luminosa del cammino divino della fede sulle orme dei profeti e degli imam martiri", aggiunge Hezbollah secondo Al Manar.

 

L'Iraq ha proclamato tre giorni di lutto. Lo ha stabilito il primo ministro Shia al-Sudani, dopo che anche l'influente leader musulmano sciita iracheno, Muqtada al-Sadr, ha annunciato tre giorni di lutto. "A Dio apparteniamo e a Lui torneremo", si legge in una dichiarazione ufficiale diramata da Baghdad. Il premier iracheno Shia al-Sudani ha descritto Nasrallah come "un martire sulla via dei giusti" e ha definito il bombardamento israeliano di Beirut meridionale un "attacco vergognoso" e "un crimine che dimostra che l'entita' sionista ha oltrepassato tutte le linee rosse". 

 

E anche il movimento Houthi nello Yemen sta piangendo l'uccisione di Nasrallah, suo alleato in un fronte capitanato dall'Iran che si oppone a Israele. "La resistenza non verrà spezzata e lo spirito jihadista dei fratelli Mujahidin in Libano e su tutti i fronti di supporto diventerà più forte e più grande", ha affermato il gruppo in una dichiarazione.

 

 

Nell'ultimo anno gli Houthi allineati all'Iran hanno lanciato ripetuti attacchi con droni e missili contro navi nei cruciali canali di navigazione del Mar Rosso, quale dimostrazione di solidarietà per i palestinesi nella guerra di Israele a Gaza. Il gruppo, che controlla lo Yemen settentrionale, ha anche lanciato missili e droni contro Israele ripetutamente, alcuni dei quali hanno preso di mira per la prima volta la regione centrale. 

 

Oggi i media iraniani hanno reso noto che nell'attacco israeliano a Beirut, oltre a Nasrallah, perso la vita anche un vice comandante della Guardia rivoluzionaria iraniana. "Il generale di brigata Abbas Nilfrushan è stato ucciso nell'attacco israeliano a Beirut, insieme al leader di Hezbollah Hassan Nasrallah", si legge sull'agenzia Mehr.  I musulmani devono "sostenere il popolo del Libano e l'orgoglioso Hezbollah con tutti i mezzi a loro disposizione e li assistano nell'affrontare il regime malvagio di Israele - ha commentato la guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei - Il destino di questa regione sarà determinato dalle forze della resistenza, con Hezbollah in prima linea". 

 

Nei prossimi giorni l'Iran inizierà la registrazione per l'invio delle sue truppe in Libano. Lo ha annunciato l'ayatollah iraniano Mohammad Hassan Akhtari, vicepresidente dell'Iran per gli affari internazionali, secondo quanto riporta l'emittente Usa NBC. "Con la registrazione pubblica, i funzionari concederanno sicuramente il permesso per lo spiegamento delle forze in Libano e sulle alture del Golan", ha affermato Akhtari. "Possiamo inviare truppe in Libano per combattere contro Israele, proprio come abbiamo fatto nel 1981". 

 

Il governo libanese, dal canto suo, ha convocato una sessione straordinaria di emergenza, che si terrà questa sera alle 19:30 ora locale, in risposta agli eventi degli ultimi due giorni. L'esercito libanese si è schierato in tutta Beirut, in posizione di guardia ai principali incroci della capitale, pronti a intervenire a eventuali reazioni popolari all'uccisione del segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Intanto si sono formate file nei supermercati di Beirut, dove i residenti si precipitano per acquistare beni di prima necessita', come acqua e cibi secchi, mentre la gente è in coda davanti agli sportelli bancomat. La stampa locale riferisce inoltre che il ronzio dei droni israeliani a bassa quota che pattugliano i cieli di Beirut sono un suono costante dalle prime ore del giorno, oltre al frastuono degli attacchi aerei in corso. 

 

Il ministro della Difesa Yoav Gallant, nel giorno in cui l'esercito ha confermato l'uccisione di Hassan Nasrallah, a Beirut, ha detto che

Israele non è in guerra con il popolo libanese. Riferendosi al leader di Hezbollah, Gallant, citato dal Guardian, lo ha definito "l'assassino di migliaia di israeliani e cittadini stranieri. Era una minaccia immediata per la vita di migliaia di israeliani e altri cittadini. Al popolo del Libano, dico: la nostra guerra non è con voi. E' tempo di cambiare". 

 

In ogni caso, gli attacchi aerei di Israele attuati sul Libano dal 16 settembre hanno finora causato la morte di 1.030 persone. Lo riferisce il governo libanese in un bilancio aggiornato al 27 settembre dei raid israeliani contro Hezbollah. "Dal 16 al 27 settembre sono morte 1.030 persone, tra cui 156 donne e 87 minori. Inoltre, 6.352 persone sono rimaste ferite", ha detto il ministro della Sanita' pubblica libanese, Firas Abiad, in conferenza stampa. 

 

Sulla situazione nella regione ha detto la sua anche il presidente turco: "La Turchia è e rimane al fianco del Libano - ha sottolineato sul proprio profilo X Recep Tayyip Erdogan -. La politica di invasione portata avanti da Israele ha ora preso di mira il Libano. In seguito ai selvaggi attacchi di questi giorni hanno perso la vita civili e bambini. Un massacro inaccettabile per chiunque abbia una coscienza. Il mondo islamico prenda una posizione forte. La Turchia, in questi giorni difficili è e rimane al fianco del popolo e del governo libanese. Condanno senza alcuna riserva gli attacchi israeliani e invoco il perdono di Allah per tutti coloro che hanno perso la vita". 

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Agi.it

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