Short track, chiusa la doppietta in Canada del World Tour: terzo posto Italia, preoccupa Arianna Fontana
- Postato il 20 ottobre 2025
- Di Virgilio.it
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L’Italia chiude la tappa al Maurice Richard Arena di Montreal (Canada) con qualche rammarico, al secondo atto del World Tour di short track. La squadra maschile formata da Andrea Cassinelli, Thomas Nadalini, Pietro Sighel e Luca Spechenhauser ha ottenuto il terzo posto nella Finale A, vinta dal Canada davanti ai Paesi Bassi: una consolazione, dopo quanto temuto. Ma a destare qualche perplessità è l’infortunio riportato da Arianna Fontana, campionessa inarrivabile e tra le più attese a Milano Cortina.
Terzo posto e rammarico Sighel
Siamo a quota quattro top-3 consecutive in questa specialità nel massimo circuito internazionale, risultato notevole tanto che si deve risalire al 1998 per trovare un precedente. Un pizzico di delusione c’è per Sighel che, tra cadute e sanzioni discutibili, non ha replicato in Canada lo strepitoso percorso nel primo appuntamento nella capitale del Quebec; certo, cinque finali su sei non vanno sottovalutate e al momento è secondo nella classifica generale del World Tour dietro all’asso canadese William Dandjinou.
Tirando le somme, dunque, dal double header in Canada l’Italia ha chiuso con un bilancio di quattro podi e ben tredici piazzamenti nelle prime sei posizioni.
Come si colloca l’Italia
In questa situazione l’Italia avrebbe il massimo contingente, ovvero 5 donne e 5 uomini in vista dell’imminente apertura dei Giochi Invernali di Milano Cortina 2026.
Prima ci saranno il terzo round del circuito, in programma a Danzica (Polonia) dal 20 al 23 novembre e, soprattutto, andranno valutate e considerate le condizioni di Arianna Fontana, la quale ha accusato un problema da non sottovalutare e che ha avuto già il suo impatto.
Come sta Arianna Fontana
La campionessa valtellinese è stata costretta a non competere in questo appuntamento, a causa di un infortunio al flessore dell’anca, conseguenza di una caduta nei 500 metri del primo appuntamento a Montreal; la reazione di Fontana è stata dettata dalla necessità di preservarsi prendendosi una pausa nella gestione dello speed skating e dando priorità allo short track.