Shiffrin al vetriolo su FIS e organizzatori: "La sicurezza prima di tutto, non rovinate il nostro sport". Hirscher, rientro vicino?

  • Postato il 30 dicembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Si può vincere in tanti modi, dentro e fuori dalla pista. Mikaela Shiffrin ne ha fatto un modus vivendi, perché è difficile trovare un’atleta più leale e sincera della fuoriclasse di Vail. Che a Semmering ha conquistato la vittoria numero 106 in carriera, il che però non l’ha placata dal tuonare contro gli organizzatori, rei di aver fatto disputare uno slalom in condizioni a dir poco pietose, con tante atlete uscite e rimaste per loro stessa ammissione “impaurite” dalla tracciatura e dai segni ben visibili sulla neve, tanto da indurre più d’una ad alzare il piede ed evitare di andare a tutta per non incappare in qualche brutta caduta.

L’accusa di Mikaela: “Superficialità e disorganizzazione”

La “Panorama”, la storica pista austriaca presente da decenni nel panorama della Coppa del Mondo, non s’era mai presentata così brutta e infingarda. Shiffrin peraltro è stata una delle atlete che al termine della ricognizione della seconda manche ha chiesto e preteso che venisse modificata la figura finale, ritenuta evidentemente troppo pericolosa, anche pensando alle 39 atlete uscite nella prima manche sulle 79 che hanno preso il via (tra queste anche la napoletana e debuttante assoluta Giada D’Antonio, appena 16 anni, alla prima gara di Coppa del Mondo in carriera).

Ma il giorno dopo la gara, al netto della felicità per il successo ottenuto, è arrivata una stoccata piuttosto pesante nei confronti della FIS e dell’organizzazione locale. Questo sport è bellissimo, ma la gara di domenica non è stata una buona rappresentazione. Una combinazione di decisioni e preparazione superficiale durante i giorni che hanno preceduto la gara hanno portato ad avere un pendio instabile, che nella prima manche ha portato a richiedere sforzi enormi a chi è sceso dopo il numero 15 per restare in pista.

Molte atlete erano frustrate, scosse, persino spaventate al cancelletto, consapevoli che avrebbero trovato una pista non sicura. Era dal 1999 che non si assisteva a 39 uscite su 79 partenti, con 6 secondi di divario tra la prima e l’ultima qualificata. Questo, capite da voi, non riflette la bellezza delle gare di sci e non ripaga i sacrifici fatti da ciascuna atleta”.

La richiesta: “La sicurezza prima di tutto, e non starò zitta”

Shiffrin ha sottolineato l’unico lato positivo della domenica di Semmering, ovvero il fatto che non si sono verificati infortuni gravi a fronte di così tante uscite. “Però dobbiamo assicurarci che i tracciati siano il più possibile sicuri e giusti. Contare 44 DNF su due manche non è divertente, è brutale e onestamente difficile da commentare e da guardare. L’aggiustamento della seconda manche è stato un altro esempio di situazione che è diventata “reattiva” piuttosto che “proattiva”.

La modifica apportata dalla FIS era necessaria per la sicurezza, ma questo avrebbe dovuto essere affrontato prima di aprire la ricognizione, non mentre le atlete la stavano già facendo. Tutto questo ha portato ulteriore confusione, ritardo e domande sulla correttezza dell’operato. Ci tengo a dire che niente di tutto questo riguardava ottenere un vantaggio: avrebbe semplicemente dovuto essere fatto prima, così tutti potevano controllare la stessa tracciatura, corretta. Una cosa è certa: continuerò a parlare nelle situazioni in cui la sicurezza è a rischio, e spero che le conversazioni che seguiranno possano portare solo a miglioramenti costruttivi”.

Camille Rast, in testa al termine della prima manche e poi finita alle spalle della Shiffrin, è stata tra coloro che non avevano sostenuto la tesi dell’americana sulla modifica nel finale della seconda manche: da qui la precisazione di Mikaela, che c’ha tenuto a dire di non essersi voluta prendere dei vantaggi (Colturi, che ha chiuso terza, ha invece apprezzato la richiesta dell’americana).

Hirscher scalda i motori: torna già a Campiglio il 7 gennaio?

In attesa che si torni sugli sci, dall’Austria rimbalza un’altra notizia “forte”. Marcel Hirscher sarebbe pronto a tornare in gara già il prossimo 7 gennaio sulla 3-Tre di Madonna di Campiglio, a poco più di un anno dalla rottura del crociato rimediata in allenamento all’inizio di dicembre del 2024.

Hirscher, che dallo scorso anno ha scelto di gareggiare come atleta olandese (ha il passaporto per via delle origini della madre), potrebbe debuttare sul Canalone Miramonti, dove ha vinto due volte in carriera e dove conta di preparare la rincorsa verso la qualificazione ai giochi olimpici di Milano Cortina.

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Virgilio.it

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