Sha'Carri Richardson, arrestata la star dei 100 metri: botte al fidanzato Christian Coleman, che la difende
- Postato il 5 agosto 2025
- Di Virgilio.it
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Il suo marchio di fabbrica sono le unghie lunghissime, curatissime e colorate sempre in modo estroso e originale. Sha’Carri Richardson è una delle donne più veloci al mondo, campionessa mondiale in carica dei 100 metri e medaglia d’oro nella staffetta 4×100 alle ultime Olimpiadi di Parigi. Sui canali d’informazione, però, è finita in diverse circostanze non solo per i successi e per i record in pista, tanti e prestigiosi. Il suo “curriculum” extrasportivo s’è arricchito nei giorni scorsi di un altro “cimelio” poco invidiabile: una notte in carcere, l’hanno arrestata per botte al fidanzato, Christian Coleman, pure lui velocista, prima dei Trials statunitensi di Eugene.
- Lite Richardson-Coleman, in cella la sprinter USA
- Dopo l'arresto, il miglior tempo stagionale nei Trials
- Christian Coleman: "Hanno sbagliato, stavamo discutendo"
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Lite Richardson-Coleman, in cella la sprinter USA
La campionessa mondiale in carica dei 100 metri ha trascorso una notte in stato di fermo in una cella di sicurezza dell’aeroporto di Seattle, dove aveva appena litigato col partner. Una discussione dai toni accesi, ripresa dalle telecamere dello scalo, nel corso della quale la 25enne texana – proprio durante i controlli di sicurezza – ha afferrato lo zaino del fidanzato strappandoglielo di mano. Poi l’ha spinto contro un muro e gli ha tirato addosso un paio di cuffie. La segnalazione da parte del supervisore della ‘Transportation Security Administration’ ha portato all’arresto della campionessa per “violenza domestica di quarto grado”.
Dopo l’arresto, il miglior tempo stagionale nei Trials
Le leggi americane sono intransigenti in materia. Anche se Coleman (che durante la discussione non ha reagito) non ha sporto denuncia, la fidanzata è stata fermata lo stesso e ha trascorso una ventina d’ore in cella. Notte compresa. E senza che le fossero stati specificati i capi di imputazione. Una volta rilasciata, Richardson ha raggiunto comunque Eugene dove ha corso la batteria dei Trials, le difficili “selezioni” premondiali, in 11”07, il suo miglior tempo stagionale. Poi però ha lasciato la competizione: s’è ritirata. Tanto il biglietto per Tokyo ce l’aveva lo stesso, essendo campionessa iridata in carica.
Christian Coleman: “Hanno sbagliato, stavamo discutendo”
Anche Coleman ha corso regolarmente i Trials, chiudendo quinto nei 100 metri e sesto nei 200: niente Mondiale, dunque, per lui. “È stata una situazione orribile, non avrebbero dovuto arrestarla”, le sue parole riportate da Citius Mag. “Le persone dicutono, si emozionano, vivono situazioni del genere. Succede a tutti. Lei ha tanto su cui lavorare per migliorare, ma lo stesso discorso vale per me, per chiunque”. E ancora: “Quanto accaduto a Seattle non ha minimamente intaccato le mie prestazioni ai Trials. Sha’Carri è una persona fantastica, la miglior atleta al mondo e lo dimostra ogni giorno”. Tra le altre cose, uno dei miti di Kelly Doualla, astro nascente dell’atletica italiana.
Sha’Carri Richardson, dalla cannabis alla serie Netflix
Nata a Dallas il 25 marzo 2020, ad appena 17 anni Richardson ha stabilito i record mondiali Under 20 dei 100 e dei 200 piani. A luglio 2021 il primo scandalo: subito dopo essersi qualificata ai Giochi di Tokyo è stata trovata positiva alla cannabis. Squalificata per trenta giorni, ha dovuto rinunciare alle Olimpiadi. Nel 2023 ha vinto i 100 e la 4×100 ai Mondiali di Budapest, quindi è stata coprotagonista di una discussa serie Netflix – “Sprint” – e nel 2024 ha mancato l’oro a Parigi, chiudendo seconda nei 100 alle spalle di Julien Alfred, velocista di Saint Lucia. Dichiaratamente bisessuale, ha risposto così in mixed zone ai Trials alle domande pressanti: “Ora volo basso. Quando arriverà il momento, il mio nome lo sentirete forte e chiaro”.