Sgombero di Casapound, Piantedosi assicura: “Prima o poi arriverà anche il suo turno”. Polemiche sulle parole di Giuli
- Postato il 23 agosto 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Anche CasaPound è nell’elenco dei centri da sgomberare. A dirlo è il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, rispondendo ai giornalisti durante il Meeting di Rimini. “Io sono stato da prefetto di Roma quello che l’ha inserito nell’elenco dei centri che sono da sgomberare – precisa il ministro -, prima o poi arriverà anche il suo turno“. Il dibattito nasce, come si sa, all’indomani dello sfratto esecutivo per lo storico centro sociale Leoncavallo, a Milano. A chi gli fa notare che il collega di governo Alessandro Giuli ha detto che l’immobile di CasaPound potrebbe non essere sgomberato, il ministro spiega: “Credo abbia detto che se si legalizza in qualche modo potrebbe non essere sgomberato. È successo già ad altri centri, il comune di Roma ha comprato addirittura delle strutture per legalizzarli, è successo anche in altre città”. Cosa aveva detto Giuli? Questo: “La posizione del governo è quella più ragionevole: non ci devono essere spazi di illegalità e incubatori di violenza. È un ragionamento che vale per tutti, naturalmente. Se la domanda specifica è ‘bisogna sgomberare CasaPound?’, la risposta specifica è ‘nella misura in cui CasaPound si allinea a dei criteri di legalità‘, no”. Sulla linea di Giuli è il parlamentare di Fratelli d’Italia Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura della Camera, oltre che responsabile Cultura del partito. “Se anche Gualtieri acquista un immobile al Tuscolano per 22 milioni per regalarlo agli occupanti, non si capisce perché un processo di transizione legale non debba essere valutato anche per lo stabile di via Napoleone III (dove si trova ora CasaPound, ndr), di proprietá pubblica così come lo Spin Lab occupato da sostenitori del Pd e di Gualtieri, tanto da essere sede delle primarie del Partito Democratico. CasaPound, un movimento extraparlamentare che non ha nulla a che fare con Fratelli d’Italia, è diventata la foglia di fico per attaccare il Governo, ma ancora una volta la sinistra prende una cantonata”.
Secondo dati del Viminale le occupazioni di immobili privati e pubblici di area anarco-antagonista, all’interno dei quali sono attivi collettivi che organizzano iniziative di vario genere, sono almeno 126 in tutta Italia. Le occupazioni riconducibili all’estrema destra sarebbero invece due: CasaPound a Roma nella sede di via Napoleone III e Spazio Libero Cervantes a Catania. E proprio su Casapound, oltre che sullo Spin Time, sempre a Roma, a quanto risulta all’Adnkronos, negli scorsi mesi era caduta l’attenzione di Piantedosi. Il titolare del Viminale ha chiesto di procedere a un censimento nelle due strutture per verificare chi effettivamente vi risieda, una procedura che è necessaria come strumento per individuare le persone in situazioni di vulnerabilità che vengono poi ricollocate in altri alloggi. Non si esclude quindi che il dossier nel breve periodo venga ripreso in mano.
Dei 126 casi di area anarco-antagonista, il numero maggiore si trova nel Lazio e in particolare a Roma, dove sono 48 gli immobili occupati, 25 si trovano in Lombardia, 15 in Campania, sette in Piemonte e sette in Sicilia. Liguria, Veneto e Puglia contano tre occupazioni a regione. In Emilia Romagna le occupazioni di questo tipo sono due mentre in Sardegna, Calabria e Abruzzo ce n’è una a regione. Nella totalità dei casi si tratta di occupazioni risalenti nel tempo.
Contro Giuli si scaglia il leader di Europa Verde Angelo Bonelli secondo cui le frasi del ministro della Cultura sono “gravi e inaccettabili”. “CasaPound occupa da anni un immobile pubblico nel centro di Roma – sottolinea Bonelli -. Non esiste alcuna legalità da rispettare: quella sede va sgomberata immediatamente. Soprattutto perché si tratta di un’organizzazione neofascista che andrebbe sciolta, non tollerata. Ora ci aspettiamo lo sgombero immediato. Basta con il doppiopesismo del governo Meloni”. Si aggiunge a Bonelli anche l’ex presidente della Camera Laura Boldrini (Pd): “In una repubblica nata dalla Resistenza e con una Costituzione antifascista, non ci può essere spazio per organizzazioni che si richiamano ai disvalori del regime fascista – spiega -. Non solo va sgomberato lo stabile di via Napoleone III, va sciolta CasaPound e, con essa, qualsiasi realtà che sia animata da idee anticostituzionali. Lo ribadiremo con forza, insieme all’Anpi e ad altre associazioni, il 5 settembre a Grosseto dove si terrà proprio la festa nazionale di CasaPound”.
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