Sgombero del Leoncavallo, Paolo Rossi: “È una sconfitta per Milano. Avrei dovuto farci una serata, mi sono perso una birra come cachet”

  • Postato il 21 agosto 2025
  • Televisione
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Lo sgombero del Leoncavallo? È una sconfitta per Milano“. Paolo Rossi, attore e comico milanese, ha commentato così a LaPresse lo sfratto dello storico centro sociale autogestito. L’artista ha raccontato che l’11 settembre avrebbe dovuto esibirsi lì: “Penso che la serata sia saltata, mi sono perso una birra gratis come cachet“. Secondo Rossi lo sgombero del Leoncavallo è il sintomo di una città che si sta svuotando. “Milano è una città che sta volando via, come i luoghi dove si ritrovavano le persone, non solo i centri sociali ma anche i teatri che sembrano aperti ma sono chiusi, sta chiudendo gli spazi. Vorrà dire che il teatro sarà l’unico luogo che dovrà tornare alla comunità, dove si deve far accadere qualcosa”, ha detto l’attore e comico. Rossi poi ha commentato alcuni titoli letti oggi su internet: “‘Tutto accaduto velocemente’ e ‘Messo fine a 31 anni di attività illegale’. Quindi per loro il contrario è che l’unica cosa legale è frantumare giovani, anziani, per farli ritrovare da soli in casa con il cellulare sul divano. – ha aggiunto – Se è così allora il mio teatro sceglierà l’illegalità”.

“Regimi anche totalitari di destra e di sinistra avevano degli spazi da cui sono venute fuori persone che la pensavano anche diversamente dallo spirito di quegli spazi, si parlavano, si toccavano. Perfino nel regime democristiano c’erano oratori dal quale sono venuti fuori sovversivi non da poco”, ha detto Rossi sottolineando l’importanza di avere luoghi di confronto tra opinioni diverse, soprattutto in ambienti popolari. “Non riesco più a ragionare di destra-sinistra ma ragiono su ‘alto’ e ‘basso’, dove il basso è la cultura popolare”. Al contrario, sembra che Milano abbia scelto “le sfilate, certi eventi ristretti a cerchie. Diventerà illegale fare cultura popolare, anche io sono cresciuto in un oratorio”, ha aggiunto ancora l’artista. Poi ha lanciato una provocazione: “Farò partire una petizione, una raccolta firme per far fare il controllo antidoping all’ingresso e all’uscita del Parlamento e della Rai. Poi voglio ridere, vediamo chi è davvero illegale”, ha incalzato l’attore.

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Il Fatto Quotidiano

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