Sexoma: che cos'è e perché sarà utile in tribunale

  • Postato il 20 febbraio 2025
  • Di Focus.it
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I partner sessuali non si scambiano solo fluidi ed effusioni durante i rapporti: intere comunità batteriche migrano dai propri organi genitali a quelli del compagno o della compagna, dove sono rilevabili attraverso la loro "firma" genetica. Gli scienziati chiamano questa traccia collettiva sexoma e, come aveva rilevato uno studio già pubblicato in passato, sperano di poterla un giorni sfruttare come prova ulteriore per incastrare i colpevoli di crimini sessuali.. I batteri non mentono. Il microbioma è la totalità del patrimonio genetico posseduto dal microbiota, cioè dalla comunità di batteri che popolano un dato ambiente. Pochi studi, finora, avevano considerato quello di pene e vagina come utile dal punto di vista forense. Così, basandosi sull'assunto, comune nelle scienze investigative, in base al quale ogni contatto lascia una traccia dietro di sé, gli scienziati della Murdoch University di Perth (Australia) guidati da Brendan Chapman hanno dimostrato che è possibile capire, dalle analisi del sexoma di una persona, se questa ha avuto un recente rapporto con un individuo di sesso opposto.. Gli uomini vengono da Marte... «Il grande vantaggio che abbiamo con i microbiomi del pene e della vagina è che, a causa della grande differenza nei due ambienti, osserviamo tipi di batteri molto diversi su ciascuno», spiega Chapman. «Il pene è per lo più una superficie simile alla pelle e quindi riflette somiglianze con il microbioma della pelle. Osserviamo specie di batteri anaerobi (cioè che vivono in ambienti privi di ossigeno, ndr) nella vagina, e di batteri aerobi sul pene».. Prima e dopo il sesso. Per dimostrare il trasferimento dei batteri durante il sesso, gli scienziati hanno reclutato 12 coppie monogame ed eterosessuali. Di ogni individuo è stato analizzato il sexoma di base attraverso tamponi genitali, e poi di nuovo dopo un rapporto avuto in seguito a un periodo di astinenza (da 2 a 14 giorni). La rianalisi del sexoma dopo i rapporti ha mostrato la presenza di sequenze di DNA tipiche del sexoma femminile sull'organo maschile del partner, e viceversa.. Una traccia persistente. «È un po' come confrontare gli animali di terra e di mare: alcuni vivono esclusivamente in uno o nell'altro luogo e morirebbero se venissero rimossi, ma altri si spostano felicemente tra i due ambienti e resistono», aggiunge Chapman riferendosi ai batteri. La firma genetica dell'altro è rimasta riconoscibile anche nelle coppie datate, i cui microbiomi tendono sempre di più ad assomigliarsi per effetto della convivenza, e pure nelle coppie che avevano usato un preservativo durante i rapporti. In questo caso, la maggior parte dei batteri rilevati si era trasferita dagli organi femminili a quelli maschili. Altri fattori, come la presenza di peli pubici o la fase del ciclo mestruale in cui si trovavano le partecipanti, sembrano influire sulla composizione del sexoma.. Ulteriori sviluppi. Ora gli scienziati vogliono esplorare il potenziale del sexoma nelle indagini sui reati sessuali. Stanno cercando di capire, per esempio, per quanto tempo il profilo batterico sia rilevabile sul corpo del partner (o, nei casi peggiori, della vittima), e se possa identificare senza ombra di dubbio un singolo individuo, come può fare un'impronta digitale o lo stesso microbioma intestinale. Anche se il DNA rimarrà la prova principe da usare per individuare i colpevoli, è possibile che il sexoma affianchi le prove genetiche, laddove non fossero rilevabili altri tipi di tracce da usare in tribunale..
Autore
Focus.it

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