Serratia marcescens: cos’è – Con Serratia marcescens si intende un tipo specifico di Serratia, batterio appartenente alle Enterobacteriaceae che comprende un totale di 14 specie, di cui 8 associate a infezione umana. La specie marcescens è, tra tutte, quella maggiormente in grado di causare infezioni nell’uomo. La sua scoperta risale al 1819 e fu merito di Bartolomeo Bizio, che scelse il nome per omaggiare il fisico fiorentino Serafino Serrati. La specificazione marcescens, invece, è legata al comportamento del patogeno, che prima produce un pigmento rosso (prodigiosina) e poi marcisce in fretta, trasformandosi in una massa fluida mucillaginosa. Oggi riconosciuto quale patogeno opportunista e potenzialmente grave, all’origine era considerato un saprofita innocuo, cioè un organismo che si nutre di materia organica morta o in decomposizione.
Serratia marcescens, chi rischia e come si contrae – Per quanto innocuo per la maggior parte della popolazione, il batterio della Serratia marcescens può diventare letale per pazienti in determinate situazioni, a cominciare dall’immunodeficienza, congenita o acquisita che sia, così come per chi ha subito lunghi ricoveri o interventi chirurgici complessi. Per quanto riguarda i neonati prematuri i rischi legati all’infezione sono elevati, tanto che la mortalità può arrivare al 44% dei casi. Diversi sono i veicoli di contaminazione, dalle unità di condizionamento dell’aria, alle siringhe, fino ai distributori di sapone liquido e i lavabi, oltre ai farmaci e le trasfusioni. Anche gli apparecchi per la ventilazione o per l’alimentazione, così come i cateteri e in generale gli strumenti medici connessi al corpo del paziente, possono trasmettere l’infezione.
Serratia marcescens, quali i sintomi e quali le cure – Il batterio è capare di dare origine a microrganismo dà origine a un’ampia gamma di sintomi, dalle infezioni urinarie a quelle respiratorie e gastrointestinali, fino alla meningite e alla sepsi (come nel caso dei due bambini morti a Bolzano) Ma possono essere colpite anche le orecchie, gli occhi e le articolazioni. A partire dai sintomi la diagnosi è solitamente ottenuta tramite coltura, utilizzando sangue, espettorato o urina. Trattandosi di batterio, il modo in cui viene trattato è solitamente quello della terapia antibiotica, anche se per sua natura la Serratia tende ad esservi resistente, motivo per cui spesso le terapie si protraggono a lungo. Anche la prognosi dipende dalle condizioni di partenza del paziente e dall’evoluzione della patologia, risultando sfavorevole soprattutto quando dà origine a infezioni di tipo settico.
La prevenzione come arma – Pur non essendo possibile eliminare completamente la Serratia marcescens dall’ambiente, alcune norme di prevenzione possono evitarne la diffusione, tanto più in ambienti con pazienti a rischio. Diviene quindi importante la diagnosi precoce e l’isolamento di chi è colpito, ma anche l’utilizzo di gel antisettici, guanti e il lavaggio delle mani, oltre che la pulizia e la disinfezione delle apparecchiature e dei luoghi, cercando limitare gli accessi ai reparti e di utilizzare dispositivi medici ad hoc per gli ammalati.