Serie D, Vado. De Lucia sull’esonero attacca Mancuso: “Ha gettato benzina sul fuoco”

  • Postato il 13 novembre 2024
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  • Di Il Vostro Giornale
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Serie D, amichevole: Vado vs Cairese

Mister Silvestro De Lucia ha parlato del suo esonero al Vado dopo appena tre partite in diretta al programma Mixed Zone di lunedì sera. Parole dure e sorprendenti quelle del tecnico genovese che si scaglia contro il direttore sportivo Paolo Mancuso, che avrebbe alimentato la rabbia del presidente Franco Tarabotto dopo la sconfitta per 5 a 0 contro il Bra per farlo esonerare. Partita in cui il presidente era andato via dal campo ancora prima del fischio finale. De Lucia parla di un rapporto mai sbocciato con Mancuso, sebbene scelga di non nominarlo, a differenza di quello con la famiglia Tarabotto.

Così De Lucia: “La famiglia Tarabotto mi ha sempre supportato nonostante all’interno della società ci fosse fin dall’inizio qualche astio nei miei confronti. Ammiro Luca Tarabotto perché non ha mai messo becco nelle mie decisioni. Anzi, mi ha sempre supportato e ci sentiamo ancora adesso con la massima serenità. È rimasto un amico. Il presidente è un presidente-tifoso, che sa il fatto suo e che ci tiene tanto al salto di categoria”.

I retroscena con Mancuso: “Dopo la prima sconfitta, alla prima difficoltà, la persona che c’è vicino doveva buttare un po’ d’acqua sul fuoco. Invece ha buttato benzina e mi han fatto fuori. Non mi piace fare nomi (ma chiaramente parla di Paolo Mancuso ndr) ma il dirigente che è entrato quest’anno sembrava dalla mia parte ma io prima di iniziare gli ho detto ‘conoscendoti invece di darmi un mano mi butti subito giù dal ponte’. E non mi son sbagliato. È un sassolino che mi dovevo togliere nei confronti di questa persona. Auguro il meglio al Vado ma nel calcio bisogna essere prima uomini e poi provare a fare i professionisti. Più facile che io mettessi una buona parola per lui per portarlo a Vado che viceversa. Mancuso aveva fatto il mio nome ma Luca Tarabotto si era informato bene e aveva fatto lui la scelta. “.

“A Bra mancavano otto titolari – conclude -, ma per non rischiare ulteriormente ho lasciato in panchina anche Abonckelet e Vita. Ripeto, massima stima per la famiglia Tarabotto”.

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Il Vostro Giornale

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