Serie D, Imperia vero osso duro nelle difficoltà. Riolfo: “Stiamo mettendo anima e cuore. Almeno dieci squadre lotteranno per salvarsi”
- Postato il 27 novembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Imperia. Quelli contro la Cairese sono altri tre punti pesanti per l’Imperia, che va a quota 14 e si conferma una squadra viva e combattiva all’interno della lotta salvezza. Decisiva la rete al 90′ di Conti che ha fatto esultare i tifosi neroazzurri presenti allo stadio “Ciccione”.
“Nel primo tempo abbiamo avuto molte più occasioni e abbiamo lavorato meglio. Nel secondo tempo, soprattutto nella parte centrale, la Cairese ha preso un po’ di campo e ci ha dato fastidio sulle seconde palle e negli inserimenti – commenta mister Giancarlo Riolfo -. Hanno avuto anche loro un paio di occasioni. Come ho detto ai ragazzi, queste sono partite in cui bisogna essere concreti, tosti, colpo su colpo, rischiando il meno possibile, perché sono gare che si vincono anche al 94°. Noi l’abbiamo fatto qualche minuto prima. Sono contento per il gol di Giordano Conti: gli mancava da tempo, gli dà solidità ed è stato autore di una prestazione importante, che dà forza e fiducia alla squadra”.
Sul campionato: “È difficilissimo. A parte il Vado e altre due o tre squadre che possono competere per il vertice, ci sono altre due o tre squadre intermedie. E poi almeno dieci che lotteranno per la salvezza. L’equilibrio è altissimo. La Cairese è una di queste: ora è dove eravamo noi fino a due settimane fa. È una squadra con una società solida, un gruppo di giocatori esperti e giovani di valore, come tutte le ultime dieci del campionato. Le differenze sono minime: ogni domenica i risultati cambiano, e continuità, spirit sacrificio e solidità societaria faranno la differenza“.
I neroazzurri stanno vivendo un bel momento dopo l’estate caratterizzata dalle questioni societarie. E Riolfo, tecnico navigato, è diventato l’uomo chiave per far continuare il progetto Imperia: “Dietro tutto questo c’è “pazzia”: un gruppo di ragazzi molto giovani, con buone potenzialità, che però vanno coltivate con esperienza e creando un’idea comune. Bisogna ottenere risultati soffrendo, ed è proprio la sofferenza il limite più grande dei giovani. Questa gioventù è accompagnata da pochi giocatori più esperti, inseriti gradualmente. È stata una partenza difficile, ma ci sono state date garanzie progettuali, di solidità. È su questo che si basa l’Imperia in questo momento”.
“Sul perché io abbia scelto questo progetto, tornando alla parola “pazzia”: la pazzia era riferita a me – sorride Riolfo -. Quando ho parlato di progetto intrigante, intendevo un progetto di grande responsabilità. Mi è stata data la possibilità di decidere praticamente tutto sul piano tecnico e gestionale, e questo mi ha intrigato. La pazzia sta nel fatto che non c’era davvero niente: si partiva da zero totale, in estremo ritardo. Bisognava rimettere insieme tutte le componenti organizzative: chi ti aiuta al campo, chi cura il prato, chi fa le righe, i magazzinieri, i massaggiatori… tutto. Siamo ripartiti completamente da zero, e riunire tutte queste forze non è facile“.
Poi un appello: “L’Imperia ha bisogno di una città che le stia più vicina, di strutture che facciano crescere il movimento, sia a livello giovanile sia a livello di prima squadra. Parliamo di un capoluogo di provincia, di una società storica e importante in Liguria, che va sostenuta. Noi ci stiamo mettendo anima e cuore, tutti: staff, dirigenza, ragazzi. Ma abbiamo bisogno di aiuto”.
“So che ci si guarda magari ancora con un po’ di diffidenza. Ma quello che è l’Imperia oggi è un bacino pulito, una società pulita in ogni aspetto. E, per esperienza, non è facile trovarlo nel calcio. Può essere un’opportunità per tanti, per imprenditori e appassionati della città, per creare un movimento importante, sano”, chiosa.