Serie B, Lanzafame: "Il Bari deve puntare ai play-off. Monza leggermente favorito. Mi aspetto un campionato combattuto"

  • Postato il 5 novembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Il Bari di Fabio Caserta sembra aver trovato la giusta cura. La vittoria contro un Cesena d’alta classifica potrebbe essere il segnale definitivo che il corso degli eventi sta per volgere verso un’altra direzione. Dai tre punti conquistati contro il Padova, la formazione biancorossa ha conquistato ben tre successi in quattro gare – con un solo intervallo dato dalla sconfitta contro la Reggiana – con conseguente pareggio del risultato della passata stagione nel medesimo frangente del campionato (sempre 12 punti, ma con due vittorie, sei pareggi e due sconfitte, in 10 gare).

La prossima giornata porta i pugliesi a La Spezia, contro una formazione in evidente difficoltà, per provare a proseguire il buon momento e puntare dritto verso quel posto nei play-off sfiorato per un soffio nella scorsa annata.

Davide Lanzafame, uno dei protagonisti della storica promozione del Bari di Antonio Conte, ha tracciato, in esclusiva ai nostri microfoni, un quadro sul momento dei galletti, portandoci dentro i ricordi di quella straordinaria stagione, toccando diversi punti di interesse del campionato di Serie B.

Davide Lanzafame, le esperienze con Bari e Palermo

L’esperienza nel capoluogo pugliese, dove ha militato per due stagioni, rispettivamente la 2007/2008 e la seconda parte della 2008/2009, può definirsi una delle migliori pagine italiane (dato il periodo in Ungheria), la più importante in termini numerici, della carriera di Davide Lanzafame.

Arrivato in prestito dalla Juventus prima e dal Palermo poi, ha contribuito al ritorno in Serie A del Bari, nella storica vittoria del campionato nella stagione 2008/2009, realizzando due reti nelle sfide contro Frosinone e Modena. In biancorosso ha raccolto un totale di 56 presenze, mettendo a segno 13 reti e fornendo 4 assist.

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Ben più breve l’esperienza palermitana vissuta nel primo frangente dell’annata sportiva 2008/2009, dove è stato parte del gruppo in cui militavano anche Miccoli e Cavani, fatta di 9 apparizioni e nessun gol messo a segno.

Lanzafame: “A Bari ricordi indelebili. Il Palermo punta in alto, ma ci sono altre pretendenti importanti. La Sampdoria deve salvarsi e ricostruire”

Il Bari di Fabio Caserta, dopo una partenza complicata, sembra aver invertito la rotta dei risultati, avendo conquistato ben tre vittorie nelle ultime quattro uscite. Un suo parere sul momento dei biancorossi.

“La partenza è stata al di sotto delle aspettative, però il campionato di Serie B ha quaranta partite ed essendo molto lungo si ha il tempo di mettere a posto le cose. Queste tre vittorie lasciano presagire una ripresa a cui, ci si augura, possa conseguire una continuità maggiore. Bari, date le attese, deve fare sicuramente un campionato di vertice”.

Dove può arrivare questo Bari?

Deve lottare per un posto tra le migliori e cercare di fare dei buoni play-off, per provare a centrare il sogno Serie A, come è giusto che sia e come la piazza da tempo chiede. Tuttavia, c’è da considerare che questo non è per niente semplice. In Serie B ci sono squadre forti: vediamo, ad esempio, Modena e Palermo. Sarà sicuramente un campionato interessante”.

L’anno e mezzo a Bari è stato un importante passaggio della tua carriera, che ricordo hai del periodo biancorosso?

“A Bari ho vissuto un anno e mezzo importante, la mia prima esperienza da professionista uscente dalla Primavera della Juventus. Ho grandissimo ricordo della società, dei tifosi, del direttore sportivo Giorgio Perinetti, dei miei due allenatori, Giuseppe Materazzi e Antonio Conte. Abbiamo vissuto dei momenti incredibili e indelebili”.

Come ha anticipato, sotto la guida di Antonio Conte è arrivata una promozione storica. Un suo pensiero su quell’annata.

Attorno alla figura di mister Antonio Conte vige sempre una grande curiosità. Ci sono degli aneddoti, ma è giusto che restino confinati allo spogliatoio. Lo ricordo come un grande allenatore, fondamentale per la mia crescita personale”.

Prima ha nominato Palermo, un’altra tappa fondamentale della sua carriera. Una sua opinione sui rosanero nella stagione in corsa. A cosa può puntare la squadra di Pippo Inzaghi?

Sai, alla fine avremo solo tre promosse, a prescindere dal numero delle contendenti alla vigilia, quindi sarà una guerra fino all’ultimo minuto. Chiaro che il Palermo ha delle avversarie autorevoli. Vedo il Monza leggermente avanti. Anche il Modena sta marciando bene, ma il Palermo, sia per l’allenatore scelto che gli investimenti fatti, punta ad alti traguardi. Altra pretendente importante è il Venezia che, alla lunga, resterà nelle parti alte”.

A Palermo ha fatto parte di una grande squadra con Cavani e Miccoli, che ricordo hai della tua esperienza siciliana?

“Ho avuto la fortuna di avere due mostri sacri davanti come Miccoli e Cavani, che erano e sono due ragazzi straordinari. Edison lo ricordo molto giovane, al suo primo anno da titolare fisso dopo la cessione di Amauri. Fabrizio era genio e sregolatezza, un vero artista del gioco del calcio, un fenomeno a tutti gli effetti. È stato un onore aver condiviso lo spogliatoio e il campo con loro”.

Avvio di stagione complicato per diverse squadre come Spezia e Sampdoria. Come vede l’avvio delle liguri?

“Come sempre c’è una sorpresa negativa, quest’anno sono Spezia, Sampdoria ed Empoli. Due su tre hanno cambiato allenatore e sono partite con altre aspettative. È pur vero che in Serie B basta un filotto di tre vittorie di fila per sterzare la stagione, ma è necessario ripartire. I blucerchiati vengono da anni particolari e hanno la necessità di ritrovare una serenità che manca da un po’, cercando una salvezza tranquilla e ricostruendo in vista della prossima annata. Pensare che oggi possano competere per la promozione è eccessivo, ma sicuramente ha la necessità di cambiare il corso degli eventi perché è una piazza che merita. Mi auguro possa tornare dove merita”.

Quanto forma la Serie B?

“Alcune volte i giovani partono direttamente dalla massima categoria e trovano poco spazio. Giocare in un campionato difficile come la Serie B non possa far altro che bene. Penso ai miei tempi e ricordo di una grande stagione di Alessio Cerci a Pisa. La cadetteria è fondamentale per trovare continuità, comprendere chiavi tattiche e crescere. Chi ha la fortuna di partire in Serie A deve cercare di ritagliarsi un posto. In alternativa, consiglio un anno in B”.

Quanto è importante la Serie B per formare giovani in ottica Nazionale?

“Guardiamo l’esperienza di Francesco Pio Esposito. Il bienno a La Spezia, nonostante un primo momento non esaltante, è stato fondamentale per il suo lancio. Lui è un giocatore formidabile con grandi margini di crescita. Pafundi, invece, ha un po’ girovagato, e forse ha perso un po’ di tempo restando a Udine, considerando anche l’esito dell’esperienza all’estero, e ora ha l’occasione di trovare continuità e consapevolezza nei suoi mezzi, due aspetti importantissimi”.

Autore
Virgilio.it

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