Serie A, quanto hanno guadagnato i club per i diritti tv nel 2024/2025

  • Postato il 30 luglio 2025
  • Di Panorama
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La più ricca non è stata la migliore in campo, perché io criteri di ripartizione dei ricavi da diritti tv della Lega Serie A premiano il risultato sportivo, ma non solo. Ecco spiegato il motivo per cui, nella stagione dello storico quarto scudetto, il Napoli di De Laurentiis si è dovuto accontentare di un assegno da 67,8 milioni di euro, inferiore agli 81,9 dell’Inter di Oaktree e pressoché identico ai 67,7 destinati alla Juventus che pure si è qualificata per la Champions League all’ultima giornata.

E’ il prodotto di un meccanismo studiato per garantire introiti maggiori alle big della Serie A, con solo il 50% dei poco più di 900 milioni di euro versati dai broadcaster che viene suddiviso in parti uguali. Una torta in cui a ciascuno spetta una fetta di partenza da 22,5 milioni di euro cui bisogna aggiungere tutto il resto fino al arrivare al totale.

Il risultato è che tra la più ricca (Inter) e quella meno beneficiata (Venezia) c’è un moltiplicatore di 3,2 volte: da 81,9 contro 25,5 milioni di euro. Altrove, a cominciare dalla Premier League, non solo girano più soldi ma la forchetta tra la prima e l’ultima è molto meno evidente, ma il sistema italiano ragiona da anni sui parametri della legge Melandri e nel calderone finiscono altre voci oltre ai risultati sportivi del presente e del passato come l’audience televisiva, gli spettatori allo stadio e lo spazio concesso ai giovani in campo.

Diritti tv, la classifica dei ricavi squadra per squadra nella Serie A 2024/2025

Ecco la classifica che si è creata con la ripartizione definitiva da parte della Lega Serie A. L’avvertenza è che non corrisponde alla classifica della stagione che si è conclusa con lo scudetto del Napoli.

  • Inter – 81,9 milioni di euro
  • Napoli – 67,8 milioni di euro
  • Juventus – 67,7 milioni di euro
  • Milan – 67,3 milioni di euro
  • Roma – 61,2 milioni di euro
  • Lazio – 55,6 milioni di euro
  • Atalanta – 53,7 milioni di euro
  • Fiorentina – 52,1 milioni di euro
  • Bologna – 43,7 milioni di euro
  • Torino – 38,6 milioni di euro
  • Genoa – 37,5 milioni di euro
  • Udinese – 34,5 milioni di euro
  • Verona – 33,5 milioni di euro
  • Lecce – 32,2 milioni di euro
  • Como – 32,1 milioni di euro
  • Cagliari – 31,1 milioni di euro
  • Parma – 29,4 milioni di euro
  • Empoli – 27,3 milioni di euro
  • Monza – 25,6 milioni di euro
  • Venezia – 25,5 milioni di euro

Serie A, le regole per dividere i ricavi da diritti tv

Come funziona la suddivisione dei ricavi da diritti tv tra le 20 società della Serie A è presto detto, anche se il meccanismo non è di comprensione immediata. La parte maggiore (50%) viene ripartita ugualmente tra tutti i club, ciascuno con un gettone identico agli altri come bonus di partecipazione alla stagione. E’ il famoso assegno da 22,5 milioni di euro identico per tutti nel campionato che si è concluso con lo scudetto del Napoli.

C’è poi un capitolo che pesa complessivamente per il 22% e che premia il cosiddetto “radicamento sociale” delle squadre, misurando sia il pubblico reale negli stadi che quello virtuale davanti alla televisione. All’interno di questo segmento la parte più importante (12,54%) è destinata alla presenza certificata degli spettatori negli stadi cui si aggiungono l’audience media televisiva (8,36%) e i minuti fatti giocare ai giovani (1,1%).

Il terzo capitolo vale il 28% del totale della torta dei diritti tv e premia i risultati sportivi. Attenzione, però, non segue solo la classifica dell’ultimo campionato ma fotografa il ranking storico delle società nella massima divisione del calcio italiano. Come funziona? Il posizionamento nella stagione appena conclusa distribuisce l’11,2% e, pere fare un esempio, riconosce al Napoli campione d’Italia 15,7 milioni e all’Inter seconda classificata 13,2. A questo si combina la traduzione in denaro dei punti conquistati (2,8%).

Poi si passa alla parte storica: gli ultimi cinque campionati di Serie A pesano per il 9,33% e il ranking che tiene conto di tutti i posizionamenti nei tornei a girone unico vale il 4,67%. Qui, oltre che nell’audience televisiva e nelle presenze allo stadio, si scava la vera differenza tra le big e le provinciali. Sempre restando al confronto tra Napoli e Inter, preso come esempio peer spiegare il meccanismo, nel capitolo dei risultati sportivi i nerazzurri hanno raccolto complessivamente 31,8 milioni di euro contro i 27 dei partenopei mentre nel cosiddetto radicamento sociale la forbice è stata di 27,6 contro 17,5.

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Panorama

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