Sera La “sentenza rossa” di Del Mastro nuova pena per Meloni, già lacerata fra Trump e Europa: come ne uscirà?
- Postato il 21 febbraio 2025
- Politica
- Di Blitz
- 1 Visualizzazioni

Sarà pure una “sentenza rossa” come la definisce la maggioranza, però non si può negare che questa condanna a otto mesi per il sottosegretario alla giustizia Andrea Del Mastro sia una grossa tegola per Giorgia Meloni.
Non è la prima, lei spera sia l’ultima. “Sono sconcertata”, dice. “I pubblici ministeri avevano chiesto l’assoluzione, poi…..”.
Prima domanda: quale sarà il futuro dell’uomo di governo? “Io non mi dimetto”, risponde. “Resterà al suo posto”, sostiene la premier. Sono parole di circostanza, perché poi la realtà pone tanti interrogativi che l’intero esecutivo non potrà nascondere.
L’opposizione affila le armi, una notizia del genere le dà la forza (ormai ridotta al minimo) per attaccare la maggioranza. La Schlein è perentoria: “Questa destra usa solo parole eversive”.
La sentenza Del Mastro scatena i Dem
Insomma, un gran regalo per i dem e i suoi cespugli che stavano cercando di difendersi dall’accusa di essere un’accozzaglia di partiti, divisi inoltre fra loro. Di contro, ecco l’imbarazzo della Meloni che è doveroso sottolineare per essere super partes, come dovere primario dell’informazione.
Le beghe si susseguono: non solo la premier deve replicare ad una sinistra che le chiede “Con chi stai fra Russia ed Ucraina? Sei per Donald, oppure per una Europa che non può rimanere inerme dinanzi ad un simile fracasso che ha per protagonista il presidente degli Stati Uniti?”
“Meloni in mezzo al guado”
“La premier è in mezzo al guado”, sostiene chi le è contro. Ma indipendentemente dalle tesi dell’opposizione che rientrano nella norma, è certo che il periodo per il governo non è dei più felici.
“Del Mastro deve dimettersi subito”, tuonano Schlein e i suoi alleati, compreso quel Giuseppe Conte che non vorrebbe mai schierarsi con la segretaria del Pd. Ci si interroga: è una manovra per impedire che le riforme non vadano avanti? In specie quella della separazione delle carriere? “
“Se è così hanno sbagliato indirizzo”, è la replica. I problemi per la maggioranza non sono pochi. La richiesta delle dimissioni aumentano, se ne vuole quasi una al giorno. E’ un ritornello, d’accordo, ma il fatto è che i casi in esame sono tre, se non quattro.
Con tanto di nomi e cognomi: Daniela Santanchè, su cui pende un giudizio della magistratura; Carlo Nordio contro il quale la minoranza è scatenata per il caso Almasri; ora, è al vaglio la posizione di Andrea Del Mastro, senza dimenticare Gennaro Sangiuliano che dovette lasciare il ministero della cultura “per una questione romantica o, se preferite, di cuore”.
Quattro membri del governo non sono pochi e per questo Giorgia Meloni ha diverse gatte da pelare.
Torna ad affacciarsi il problema delle dimissioni per quei presunti responsabili (così dice il garantismo) che tormentano il sonno della premier. E’ vero che lei non vuol sentire nemmeno pronunciare quel sostantivo, ma se i giudici diranno di si a quanto accertato dalle indagini, bisognerà cominciare a riflettere.Perché altrimenti la sinistra avrà sempre un’occasione per danneggiare l’esecutivo. Nella speranza di sconfiggerlo? Questo è impossibile, almeno per il momento. L’alleanza fra la Meloni, Salvini e Tajani è forte, sia pure se di tanto in tanto si avverte qualche scricchiolio; dall’altra parte, invece, regna una grande confusione e non c’è giorno che fra le forze dell’opposizione non nasca un braccio di ferro. Giuseppe Conte è il protagonista in assoluto, ma ora anche nel Pd si discute animatamente per la segreteria di via del Nazareno. Elly è in grado ancora di guidarla?
Qualcuno, beffardamente, azzarda: “Sapete chi è il maggiore alleato del governo? L’opposizione che non ha nè idee, né un progetto da proporre. Solo chiacchiere”.
Per adesso, la maggiore difficoltà per l’esecutivo si chiama Andrea Del Mastro, sottosegretario alla giustizia con la delega per le carceri. Allora, ecco il Manifesto che titola con la massima cattiveria il caso: “Ora aria”. Facile intuirne il bersaglio e la deduzione.
L'articolo Sera La “sentenza rossa” di Del Mastro nuova pena per Meloni, già lacerata fra Trump e Europa: come ne uscirà? proviene da Blitz quotidiano.