Sequestro nel Ragusano, il 17enne rapito: “I banditi mi hanno trattato bene”. Il pm: “Escluso che volessero riscatto”

  • Postato il 27 settembre 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Secondo gli inquirenti, il sequestro di Vittoria, in cui nella serata di giovedì è stato rapito il figlio 17enne di un noto commerciante agricolo del Ragusano, non nasce dalla volontà di chiedere un riscatto. Lo ha escluso il procuratore Francesco Puleio: “Non c’è stata nessuna richiesta di soldi alla famiglia e il ragazzo è stato trattato bene”, ha dichiarato il magistrato durante una conferenza stampa. La vicenda ha ancora molti lati da chiarire: il 17enne è stato rilasciato la sera di venerdì e si è presentato autonomamente in commissariato, accompagnato da un amico.

La polizia ha raccolto la testimonianza della vittima fino alle tre della scorsa notte: i rapitori erano quattro. Avevano l’accento locale e sono rimasti incappucciati per tutta la durata del sequestro. Sarebbe stato tenuto prigioniero nelle campagne di Vittoria. Tra il luogo della liberazione e il casolare in cui era stato portato, i banditi hanno impiegato circa sei minuti di auto. Dopo il rilascio, la vittima ha dovuto percorrere a piedi altri 20 minuti prima di arrivare alla strada in cui ha incontrato l’amico che l’ha poi portato in auto al commissariato. Dal racconto si deduce, secondo il legale del ragazzo, dunque , che la prigione in cui il 17enne è stato tenuto era a poca distanza dal centro della città. Al giovane è stato dato del cibo e gli è stato consentito di dormire mezzora. Secondo l’avvocato della vittima, si sarebbe trattato dell’azione di quattro balordi che, vista la reazione delle forze dell’ordine che hanno subito avviato le ricerche, hanno poi desistito dal loro piano, rilasciando la vittima.

In ogni caso, sul movente del rapimento restano aperte tutte le piste, tranne quella della volontà di chiedere un riscatto: dall’intimidazione alla famiglia, imprenditori del settore ortofrutticolo, a quella dell’azione di persone legate al mondo della droga. “Devo dare atto innanzitutto del sacrificio delle forze di polizia che si sono prodigate nelle ricerche e nelle indagini”, ha dichiarato il procuratore Puleio. “Sulla dinamica – ha spiegato – abbiamo le dichiarazioni del ragazzo che stiamo sottoponendo a verifiche. Secondo quello che risulta dalle dichiarazioni rese nell’immediatezza dal gruppo dei ragazzi che lo accompagnavano, il commando era composto da quattro persone su due autovetture diverse. Il luogo di detenzione è emerso dal racconto del giovane”.

Sull’accento dei rapitori il pm non ha voluto rispondere. Il procuratore ha confermato di aver sentito oltre ai testimoni anche la famiglia. Alla domanda se la vittima fosse confusa e sotto choc Puleio ha risposto: “Non possiamo dare valutazioni di carattere psicologico. Se le abbiamo le teniamo per noi”. Il 17enne ha raccontato che i rapitori non lo avrebbero incappucciato o picchiato. Infine il magistrato ha sostenuto che non risultano precedenti intimidazioni alla famiglia.

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Il Fatto Quotidiano

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