Separazione carriere, fronte accademico diviso: 41 prof di Procedura penale contro la Riforma, il documento

  • Postato il 27 novembre 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Quarantuno professori di Procedura penale, tra ordinari emeriti e associati, contestano la riforma della giustizia Nordio-Meloni: perché, in sintesi, non è con la separazione delle carriere che si darà attuazione al principio del giusto processo e perché il disegno di legge “rischia di portare a un mutamento genetico del pm”. Senza contare la circostanza che la riforma sembra non affrontare nemmeno di striscio la vera emergenza, e cioè l’insostenibile lunghezza dei processi.

La contestazione è tanto più rilevante in quanto segnala una spaccatura all’interno del mondo accademico di riferimento: il documento sottoscritto dai 41 (leggi qui) denuncia anche una forzatura, un vero colpo di mano da parte del Direttivo dell’associazione di categoria (Associazione “G. D. Pisapia”).

Il paper della discordia

Cosa era successo? Senza consultare la base, il Direttivo si era esposto favorevolmente nei confronti della riforma attraverso la pubblicazione di un paper (leggi qui) che, di fatto, aderisce completamente alle tesi di Nordio.

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Separazione carriere, fronte accademico diviso: 41 prof di Procedura penale contro la Riforma, il documento (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Come se l’Assemblea, mai convocata, fosse unanimemente schierata per il sì alla separazione delle carriere. Un colpo di mano, appunto. Che ha fatto crescere il dissenso, sul merito come sul metodo, fino alla stesura del documento dei 41.

Sul metodo. Il quotidiano Il Dubbio riferisce di un blitz, quello del Direttivo, che sfiora l’autolesionismo, in termini calcistici un autogol. “Esiste una questione di opportunità: non si può schierare un’associazione come questa a favore di un referendum”, ha dichiarato un accademico che pure sarebbe favorevole alla separazione.

“Meno garanzie agli imputati meno abbienti”

Sul merito. Il temuto “mutamento genetico” della figura del pubblico ministero reca con sé più di una conseguenza involutiva. “Schiacciato su mere istanze di repressione”, questo pm vedrebbe giganteggiare il suo profilo anche contro le intenzioni del legislatore che ne presumeva il ridimensionamento.

Una involuzione che invece di attuare il principio del giusto processo è destinata a realizzzare “un progressivo indebolimento delle garanzie per indagati e imputati, soprattutto non abbienti”.

Il documento è altresì critico per quanto riguarda il raddoppiamento del Consiglio Superiore della Magistratura così come con l’introduzione del sorteggio secco nelle procedure di nomina della componente togata.

Disquisizioni tecniche e ragioni politiche, posizioni accademiche e questioni di principio, rilievi giuridici e cavilli procedurali: in ogni caso, un ambito di difficile lettura per il cittadino non specialista.

Per questo ci sentiamo di condividere l’indicazione metodologica dei 41 professori per essere all’altezza del compito (al referendum votiamo tutti, non solo gli esperti o sedicenti tali): “Solo un approccio scientifico ai temi toccati dalla riforma costituzionale può contribuire a stemperare le forti contrapposizioni”.

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Autore
Blitz

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