Separazione carriere, Fini voterà sì alla riforma: “I pieni poteri? L’opposizione non ha capito nulla”
- Postato il 4 novembre 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Non vuole dire esplicitamente come voterà ma lo fa capire, Gianfranco Fini, padre nobile della destra e pure un po’ della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che volle alla vicepresidenza della Camera a soli 29 anni. L’ex leader di Alleanza Nazionale dirà “sì” al referendum sulla separazione delle carriere che si terrà a marzo. Parlando col Fatto, Fini conferma la sua intenzione e risponde così a chi gli fa notare che per molti anni il suo partito, cioè Alleanza Nazionale, ha bloccato la riforma sulla separazione delle carriere proposta da Silvio Berlusconi: “C’era molto dibattito, sì – spiega Fini – Ma noi dicevamo una cosa precisa: che la separazione delle carriere sarebbe stato il passo successivo alla separazione delle funzioni. Questa poi è stata introdotta nei fatti con la riforma Cartabia del 2021”.
L’ex presidente della Camera inoltre critica le opposizioni e l’Associazione Nazionale Magistrati per la strategia comunicativa in vista del referendum costituzionale: “Ho visto che stanno usando l’argomentazione retorica dei pieni poteri – continua Fini – se così sarà significa che non hanno capito niente di quello che sta succedendo”. Quindi sosterrà la riforma? “Vedo che è intuitivo…”, dice scherzando prima di buttare giù il telefono.
Fini nelle ultime settimane ha spesso elogiato le scelte del governo Meloni, soprattutto per le sue posizioni in politica estera, tanto che si era parlato di un suo riavvicinamento con Fratelli d’Italia. Inoltre quella dell’ex presidente della Camera è una posizione diversa da quella che per anni hanno tenuto molti dirigenti importanti di Alleanza Nazionale. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano (oggi tra i principali sponsor della riforma) alla fine degli anni Novanta chiedeva di non “spingersi troppo avanti” con la separazione delle carriere e poi, durante il secondo governo Berlusconi, di “evitare strappi” con la riforma. Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha spesso detto “no” alla riforma della separazione delle carriere dicendosi invece favorevole alla separazione delle funzioni. Pochi giorni fa ha mostrato dei dubbi: “Non so se il gioco vale la candela”.
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