Senaldi: Umbria, la questione Knox inguaia il Pd

  • Postato il 14 novembre 2024
  • Di Libero Quotidiano
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Senaldi: Umbria, la questione Knox inguaia il Pd

Le elezioni del prossimo fine settimana in Umbria sono un thriller. Il colpo di scena finale potrebbe essere un omicidio-sucidio. Con Vittoria Ferdinandi, la sindaca che dopo dieci anni ha restituito Perugia alla sinistra, che sferra il colpo fatale contro la candidata del campo largo e rosso, Stefania Proietti, e quindi ammazza tutta la coalizione. Sullo sfondo, Amanda Knox e il delitto di Meredith Kercher, dopo una notte di Halloween di quasi vent'anni fa; correva il 2007.

La campagna elettorale procedeva sonnacchiosa, finché in città è comparso il fantasma dell'americana sospettata di omicidio e finita condannata per diffamazione. Donna da non prendere con leggerezza, come invece, ahilei e ahiloro, ha fatto la Ferdinandi. Succede che la giovane di Seattle, che ha passato in Italia quattro anni in carcere con la falsa accusa di essere un'assassina, sia tornata sul luogo del delitto, producendo, con Monica Lewinsky, fu stagista e altra ex ragazza terribile a stelle e strisce, Blue Moon, «la storia vera di come la Knox sia stata erroneamente condannata e della sua odissea di sedici anni per liberarsi» spiegano dalla Panorama Film. Una fiction in otto puntate da un'ora l'una le cui riprese, tra Orvieto e Perugia, sono iniziate da una decina di giorni.

 

ATTO DI CONTRIZIONE

La sindaca ha dato il via libera e sgomberato il centro storico ma la mossa le è costata una pioggia di critiche da parte della cittadinanza, alle quali lei ha tentato una goffa risposta in una lettera contrita e un po' patetica. «Perugia, voglio chiederti scusa nonostante io abbia scelto pensando di fare il meglio per te. Il tuo dolore non sarà mai per me l'effetto collaterale di una decisione politica ma il cuore del problema. Spengo la luce ogni sera e la riaccendo ogni mattina pensando solo a proteggerti e valorizzarti. Anche io ho fatto parte del dolore seguito alla morte di Meredith, che ha svuotato la città di bellezze e sogni e l'ha riempita di vuoto e droga. Per questo ho cominciato a fare politica, per difendere la tua anima».

Quanto melodramma, e quanta ipocrisia anche, quando Ferdinandi spiega che con la fiction voleva «offrire alla città una possiblità di riscatto», ma «per tutelare l'immagine della città ho perso di vista per un attimo le persone, il dolore vivo». L'enfasi è tanta, ma è direttamente proporzionale alla rabbia di Perugia, che prima di Meredith viveva molto sull'Universtià Internazionale, dove volevano andare tutti i giovani del mondo e che dopo il delitto ha perso in poco tempo oltre il 50% degli iscritti. Da città tranquilla a luogo cupo, con le telecamere accusatorie puntate contro fin dall'altra parte dell'oceano.

L'elezione è sul filo e Ferdinandi, con il suo “ciak si gira”, rischia di tagliare la corda delle speranze a cui è appesa Proietti, candidata già di per sé debole. Anche perché la lettera di scuse, nella quale la sindaca assicura di avere «ottenuto cinque scene in cui Perugia verrà ripresa nella sua bellezza» è biforcuta. La sindaca scrive di aver «ritenuto che far girare la fiction qui sia stato un elemento di maggiore garanzia». E allora, perché strapparsi i capelli e chiedere perdono?

 

INCUBO CHE RITORNA

La vicenda, vista da fuori città, può sembrare seconaria, ma non lo è. Perugia davvero precipitò in un incubo con il caso Amanda Knox e nessuno voleva riviverlo, neppure per fiction. La candidata alla presidenza contava molto sul capoluogo, perché più a sinistra del resto della Regione, come il triangolo rosso Bologna-Modena-Reggio rispetto all'Emilia Romagna. Il terrore è che qualche elettore ora diserti le urne. Tra i progressisti, che a giungo hanno ripreso la città per soli seicento voti, regna il disamore. Stare a casa per quella delusione in più è un attimo.

D'altronde Proietti, benché portata dall'intero campo largo, a differenza del candidato per la Liguria, Andrea Orlando, non è riuscita a compattare il fronte elettorale. È il sindaco di Assisi e quindi, per i compagni di Avs e i centri sociali, resta una baciapile. Le sue dichiarazioni sui temi etici, quando ha detto di voler sostenere le famiglie, che «serve un'assistente sociale che segua le donne che vogliono abortire» pratica alla quale si è dichiarata personalmente contraria - e che «la vita va sempre difesa, anche se inchiodata in un letto» sono già uno sfollagente per più della metà dell'elettorato progressista. Ferdinandi e Amanda hanno impugnato gli idranti per far fuggire gli ultimi dubbiosi.

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Libero Quotidiano

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