“Sempre fieri di te. Una società indegna ti ha negato il doveroso abbraccio”: Allegri si commuove per il messaggio della curva della Juve
- Postato il 6 ottobre 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il saluto agli ex giocatori, i sorrisi e le mani alzate per salutare i tifosi già nel riscaldamento, poi l’emozione all’ingresso in campo. “Noi di te sempre fieri, grazie di tutto”, si legge dalla curva. Per Massimiliano Allegri – quella tra Juventus e Milan, finita 0-0 (con Pulisic che ha anche fallito un calcio di rigore) – non è stata ovviamente una partita come tutte le altre. Otto anni in bianconero: cinque nel primo ciclo, tre nel secondo. Cinque scudetti, altre coppe nazionali e due finali di Champions League tra il 2015 e il 2017.
I suoi occhi erano lucidi già nel tunnel. È lì che ha prima abbracciato Kenan Yilidz, gioiellino bianconero che proprio Allegri ha fatto esordire in Serie A, poi altri suoi ex calciatori tra cui Manuel Locatelli. E ancora magazzinieri, collaboratori, addetti alla sicurezza dello stadio. Poi l’ingresso in campo, l’annuncio delle formazioni e un “olè” nel momento in cui lo speaker ha annunciato il suo nome. E poi anche la dedica della curva con uno striscione: “Noi di te sempre fieri, grazie di tutto Max Allegri”, con l’allenatore rossonero che ha ringraziato i suoi tifosi.
Soprattutto nel secondo ciclo, quello tra i tifosi della Juventus e Allegri è stato un rapporto complicato: criticato da tanti per il suo gioco non sicuramente entusiasmante – ma comunque efficace – l’allenatore livornese è sempre rimasto in prima fila per prendere le difese della squadra, anche nei momenti più difficili come quelli della penalizzazione dopo il processo plusvalenze nel 2023.
Il volantino della Curva della Juve per Allegri
Un rapporto finito non benissimo, ma che ha comunque lasciato il segno nella curva della Juventus, che a Max Allegri ha anche dedicato il classico volantino diffuso prima dei big match. “L’avvicinamento a Juventus-Milan inizia ovviamente da Mister Allegri che torna a Torino da avversario. Ma diciamolo apertamente, avversario non sarà mai — si legge — È e sarà sempre uno di noi dall’altra parte della barricata. Perché Allegri ha diviso tanto per la sua idea di calcio non spettacolare ma tanto concreta. Ma certi numeri resteranno per sempre. 5 Scudetti, altrettante coppe Italia, 2 Supercoppe e delle serate europee. Un grandissimo lavoratore che è arrivato sulle ceneri di Antonio Conte, che riteneva la Juventus un club con 10 euro nel portafogli che non si poteva permettere il Ristorante da 100 euro e invece ci ha condotto a Berlino“.
Poi anche una parentesi sul suo secondo ciclo, più difficile a livello di risultati anche per quanto successo extra campo: “Non solo il primo ciclo di successi ma quella panchina bollente su cui nessuno voleva sedersi, una Società allo sbando, una Juventus in piena bufera che nonostante tutto, penalizzazioni, cambi di società e Dirigenti assenti… Ha condotto la Juve ad alzare una Coppa Italia. Non solo tutto ciò, ma soprattutto la classe con cui ha difeso la Juventus dagli attacchi provenienti dall’esterno, compresi gli scempi arbitrali come in occasione della Finale di Coppa Italia con uno show contro Rocchi”. Poi l’attacco finale alla società: “Una società indegna ti ha negato l’opportunità di ricevere il doveroso abbraccio dalla famiglia juventina. Ma quel giorno, Mister, sta per arrivare”. Una promessa poi mantenuta dalla curva, che lo ha anche ringraziato a fine partita dopo uno 0-0 non spettacolare e per il quale proprio Allegri ha tanto da recriminare.
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