Semmering, il debutto di Giada D’Antonio rovinato da un’organizzazione folle: polemiche su Austria e Svizzera

  • Postato il 28 dicembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Il giorno del debutto di Giada D’Antonio si tinge di polemica. La prima manche dello slalom speciale sulla pista di Semmering infatti offre uno spettacolo decisamente inadatto per una gara di Coppa del Mondo, a farne le spese è la giovanissima azzurra ma anche le sue compagne di squadra.

D’Antonio fuori, si salvano Della Mea e Peterlini

C’era grande attesa per vedere all’opera Giada D’Antonio, la 16enne napoletana che sta facendo parlare di sé il mondo dello sci italiano. Ma le condizioni di Semmering sono oltre il disastroso. L’azzurra si districa bene nei primi due intertempi lasciando pensare anche a una clamorosa qualificazione partendo con il pettorale numero 70 ma lo stato della pista le fa pagare a caro prezzo un errore che la costringe a uscire.

Una sorte che prima di lei era toccata anche ad altre azzurre, a fare le spese delle condizioni della pista sono state anche Sola, Mondinelli, Collomb e Valleriani. Discorso che vale per tutte visto che sulle 79 partenti solo in 40 sono riuscite a terminare la propria prova. L’Italia però prova a sorridere per le prestazioni di Della Mea e Peterlini che saranno al via nella seconda manche.

Pista disastrosa, lo spettacolo è penalizzato

Cinque discesa o poco più. Tanto dura la prima manche di slalom di Semmering. Dopo le prove di Liensberger, Colturi, Rast e Shiffrin, la prova tra le porte strette in Austria già nella prima manche diventa una lotta di sopravvivenza. Le condizioni della pista sono terrificante, la regia dopo qualche discesa inquadra una buca che ha più l’aspetto di una voragine e poco c’entra con una gara di Coppa del Mondo. Dopo le prime a scendere i distacchi diventano enormi, da gara Fis più che da circuito principale. A farne le spese è senza dubbio lo spettacolo perché già dal secondo gruppo di merito si capisce che provare a dare l’assalto alle prime posizioni sarà impossibile e di certo gli orari (prima manche alle 14.15, seconda intorno alle 17.45) non hanno aiutato con la visibilità scarsa che pure ha giocato un ruolo decisivo.

Austria e Svizzera: di chi è la colpa?

Da una parte una pista che ha subito molto il caldo negli ultimi giorni. Il lavoro di preparazione dopo il gigante di sabato è stato tutt’altro che eccellente e i risultati si vedono subito. Da una parte ci sono dunque le responsabilità degli organizzatori della gara austriaca, accusati anche ieri di non aver fatto il lavoro migliore possibile. Dall’altra c’è però anche la responsabilità dei tecnici svizzeri che hanno disegnato il tracciato della prima manche, tante figure doppie o triple sin dalle prime porte che quando le condizioni della pista sono andate peggiorando sono diventate delle vere e proprie trappole.

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