Sembra Marrakech ma sei in Sicilia: il quartiere arabo che tutti dovrebbero scoprire
- Postato il 21 giugno 2025
- Lifestyle
- Di Blitz
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Un pezzo di Arabia in pieno centro a Palermo, sembra impossibile eppure è la realtà, un vero tesoro da visitare.
C’è un luogo in Italia, che come pochi confonde i sensi, odori esotici, architetture arabe, atmosfere mediorientali, basta uno sguardo veloce per sentirsi nel deserto. Eppure, non siamo dall’altra parte del Mediterraneo, non abbiamo attraversato la montagna d’acqua, siamo “solo” in una delle città più affascinanti del Sud.
Qui, le strade raccontano storie antiche e ogni pietra conserva il ricordo di un popolo passato, bastano pochi passi per sentirsi catapultati in un’altra epoca. Qui, tra cupole rosse, palme svettanti e chiostri silenziosi, si anima un miscuglio di culture, religioni e tradizioni che convive da secoli con straordinaria armonia.
Palermo, la Marrakech del Sud
Nel cuore di Palermo esiste un quartiere che incarna perfettamente questa commistione, si chiama Kalsa, dal termine arabo al-Khālisa, che significa “la pura” o “l’eletta”. Un nome evocativo per un luogo che conserva intatta l’anima di un tempo ormai molto lontano, quello della dominazione araba del IX secolo.

Passeggiare nella Kalsa è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, i vicoli stretti si aprono su cortili segreti, i muri parlano lingue dimenticate. Nell’aria aleggia il profumo di zagare e spezie, mentre le cupole rosse spuntano tra i tetti, creando un paesaggio che sembra uscito direttamente da Marrakech.
Ma è proprio questa l’essenza della Sicilia, essere un ponte tra i mondi e il quartiere arabo di Palermo ne è la prova vivente. Tra i suoi gioielli più iconici c’è la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, eretta tra il 1130 e il 1148 sotto Ruggero II.
Il suo inconfondibile tetto rosso e l’architettura arabo-normanna spiccano visibilmente in mezzo ai moderni palazzi e al traffico cittadino, come un’oasi nel deserto. Poco distante, un altro luogo incantato è la chiesa incompiuta di Santa Maria dello Spasimo, con la sua suggestiva navata centrale a cielo aperto.
E poi c’è il palazzo della Zisa, costruito tra il 1165 e il 1190, che sembra uscito direttamente dalle Mille e una notte. Questo imponente edificio ospita oggi il Museo d’Arte Islamica e affascina con le sue geometrie orientali, i soffitti a muqarnas e gli antichi giochi d’acqua.
Impossibile poi, non citare la Chiesa di San Cataldo, facilmente riconoscibile grazie alle sue tre cupole rosse, un vero e proprio capolavoro arabo-normanno. Al suo interno custodisce un’imperdibile pavimento a mosaico finemente conservato, simbolo di un dialogo culturale che ha attraversato i secoli.
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