Segnali di divieto, li conosci bene? Fai il quiz patente

  • Postato il 16 maggio 2025
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  • Di Virgilio.it
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I segnali di divieto sono segnali stradali che impongono un comportamento vietato agli utenti della strada. Fanno parte della segnaletica verticale di prescrizione e servono a garantire la sicurezza e a regolare il traffico. Sono facilmente riconoscibili perché hanno forma circolare, bordo rosso e simboli neri su sfondo bianco (tranne eccezioni come il “senso vietato”).

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Come riconoscere i segnali di divieto

I segnali di divieto si distinguono facilmente: sono di forma circolare, con bordo rosso e simboli neri su sfondo bianco. Fanno parte della segnaletica verticale di prescrizione, e il loro scopo è semplice: vietare specifici comportamenti o l’accesso a determinati utenti della strada.

Ecco alcuni tra i più comuni:

  • divieto di transito: vietato a tutti i veicoli, in entrambe le direzioni. È spesso presente in zone pedonali o strade chiuse al traffico;
  • senso vietato: impedisce l’accesso a una strada a senso unico dalla direzione opposta;
  • divieto di sorpasso: obbliga i conducenti a mantenere la posizione senza superare altri veicoli;
  • divieto di segnalazioni acustiche: vietato suonare il clacson, salvo situazioni di pericolo imminente;
  • divieto per categorie specifiche: vietato l’accesso a moto, biciclette, camion, pedoni o animali da tiro, a seconda del simbolo riportato;
  • limite massimo di velocità: impone una velocità massima che non può essere superata, ad esempio 50 km/h nei centri abitati.

Un comportamento corretto non è facoltativo

Alla vista di un segnale di divieto, il conducente deve adeguare immediatamente la propria condotta: rallentare, evitare manovre vietate o cambiare percorso. In caso di trasgressione, le sanzioni possono includere multe salate, decurtazione di punti dalla patente e, nei casi più gravi, ritiro del documento di guida.

Attenzione anche ai pannelli integrativi, spesso posti sotto il segnale principale: indicano eventuali eccezioni (come “eccetto residenti” o “eccetto autorizzati”) o condizioni specifiche (come limiti validi solo in alcune fasce orarie). Conoscere i segnali di divieto non è solo un obbligo per chi si prepara a sostenere l’esame di guida. È un atto di responsabilità civica, un gesto di rispetto verso gli altri utenti della strada. Rispettarli significa prevenire pericoli, migliorare la convivenza stradale e contribuire a una mobilità più sicura e sostenibile. In strada, la distrazione non è mai giustificata. E un segnale ignorato può fare la differenza tra un viaggio tranquillo e un grave incidente.

Alcuni consigli utili

Quando vedete un segnale di divieto, chiedetevi sempre perché si trovi lì. Un divieto di sorpasso, ad esempio, spesso indica un tratto di strada pericoloso, con visibilità limitata. Capire il motivo del segnale vi aiuterà a guidare con maggiore prudenza anche dopo il termine del divieto. Inoltre, non riconoscete subito il significato di un cartello? Non tirate dritto con leggerezza. Rallentate, osservate, e valutate bene: anche pochi secondi possono fare la differenza tra una guida sicura e una violazione del Codice.

I segnali gialli o mobili, spesso usati nei cantieri, hanno valore superiore rispetto a quelli permanenti. Se ne incontrate uno con un limite di velocità più basso, dovete adeguarvi subito. La priorità è sempre la sicurezza. Non fatevi distrarre solo dai cartelli: la segnaletica orizzontale è altrettanto importante. Una striscia continua sull’asfalto, per esempio, equivale a un divieto di sorpasso. Ignorarla può comportare sanzioni. Infine, anche quando non ci sono divieti specifici, dovete sempre valutare le condizioni della strada. Pioggia, nebbia, traffico intenso: in questi casi, meglio rallentare e aumentare la distanza di sicurezza. Guidate come se un divieto ci fosse, anche quando non lo vedete.

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Virgilio.it