Segna il rigore, l’arbitro non vede il buco nella rete. E lui parla con noi: “È stato un vantaggio!” – Domeniche bestiali

  • Postato il 6 febbraio 2025
  • Calcio
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Suonare prima dei Coldplay, forse sì, forse no”. Leviamo il forse: non suonerà prima dei Coldplay Matteo Luca, centravanti ventottenne del Ruffano, Prima Categoria Pugliese, che al massimo al gruppo rock britannico potrebbe offrire altri servigi visto che ha un’agenzia funebre. No, per questo episodio di Domeniche Bestiali non è quel pezzo di “Italodisco” che interessa, ma quello immediatamente prima: “Sbagliare un calcio di rigore”. Ecco, Matteo nell’ultima giornata che vedeva opposto il suo Ruffano contro l’Asd Capo di Leuca ha non sbagliato un calcio di rigore. O non segnato, che dir si voglia. Il caso è noto, ripreso da tanti: sul 2 a 0 per gli ospiti viene concesso un penalty al Ruffano, Matteo lo segna ma la palla dopo essere entrata esce da un buco nella rete, che nelle Domeniche Bestiali è come una macchia di sugo su una canottiera bianca, e l’arbitro decreta la rimessa dal fondo.

“Abbiamo protestato, certo che abbiamo protestato – racconta Matteo Luca a Domeniche Bestiali – e quando ci siamo calmati pure il loro portiere e il capitano hanno detto all’arbitro “Signore, guardi che la palla è entrata”, ma quello non ha voluto saperne e ha dato rimessa dal fondo. Perché non ha ascoltato gli avversari che ammettevano di aver subito gol? Non lo so, me lo sono chiesto per tutto il tempo dopo la partita: comunque si tratta di un arbitro giovane, si può sbagliare”. Errore che però, forse per colpa dei social o della modernità, innesca un buonismo e un fair play del tutto fuori luogo in Prima Categoria: “Ho visto che nel settore ospiti anche il presidente degli avversari invitava a riparare all’errore in qualche modo, invece mi sembra che l’allenatore li abbia invitati a giocare”.

Fatto sta che il torto non viene riparato, e la partita riprende effettivamente dal 2 a 0 per gli ospiti. “Ma secondo me per loro è stato uno svantaggio, perché il rigore l’abbiamo sbagliato, cioè l’abbiamo segnato ma non ci è stato convalidato all’86esimo, da lì abbiamo subito segnato il 2 a 1 e nel recupero abbiamo fatto anche il 2 a 2. Insomma l’episodio ci ha fatto arrabbiare e rientrare in partita, mentre loro si sono demoralizzati. Secondo me – continua il centravanti – se l’arbitro avesse convalidato il gol loro si sarebbero chiusi dietro e avrebbero vinto la partita”. Ed ora: “Ed ora credo che noi faremo ricorso e se l’arbitro ammette l’errore verrà rigiocata. Loro sono secondi in classifica, noi abbiamo sei punti in meno di loro ma con una partita da recuperare: due se ci fanno rigiocare lo scontro diretto. Vediamo, ho sentito addirittura che anche il presidente degli avversari sarebbe stato pronto a far ricorso per farla rigiocare. In ogni caso se ci ridanno rigore io vado di nuovo sul dischetto: d’altronde l’ho segnato, mica l’ho sbagliato?”.

Anche perché Matteo Luca non è messo malissimo coi gol quest’anno: “Ne ho fatti sei: con quel rigore sarebbero stati sette. Pochi? L’anno scorso ne ho fatti ventiquattro, quest’anno mi sacrifico di più per la squadra, faccio più lavoro sporco (eh sì, si dice così ndr), per fortuna non mi pagano a gol”. Un tipo simpatico il calciatore, che sa stare allo scherzo e giocare su tutto: “L’attività di famiglia? No gli avversari non mi prendono in giro, né io prendo in giro loro, i compagni sì invece, quando arrivo in ritardo agli allenamenti mi chiedono sempre “A chi hai portato oggi?”, sono cose da spogliatoio di calcio dilettantistico insomma”. Già, e ci piace per questo, quasi quanto il basso dei Righeira.

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Il Fatto Quotidiano

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