Sedi vacanti e pochi presidi titolari, anche nel nuovo anno scolastico si ricorre ai dirigenti “supplenti”
- Postato il 12 agosto 2025
- Scuola
- Di Il Fatto Quotidiano
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Anche quest’anno molte scuole partiranno senza un preside a tempo pieno ma con un “reggente”. Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha autorizzato solo 347 posti di cui appena 318 effettivamente destinati a nuovi dirigenti vincitori di concorso, a fronte di oltre settecento sedi vacanti, secondo i dati ufficiali degli Uffici scolastici regionali. A denunciare questa situazione, ormai “cronica” in Italia, è un gruppo di presidi vincitori dell’ultimo concorso attraverso la “Tecnica della Scuola”. Numeri che non vengono smentiti dal numero uno dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli che a ilfattoquotidiano.it spiega anche le ragioni che si celano dietro questo caso: “Nel corso degli anni il numero delle reggenze è diminuito ma in buona parte questa situazione è dovuta ai cosiddetti distacchi negli uffici del ministero a Roma o negli Usr o ancora nel sindacato. Stiamo parlando di circa 350 persone che ogni anno sono impiegate in questi ruoli. Oltre a loro ci sono le reggenze delle piccole scuole comprese quelle che andrebbero ridimensionate”.
Per Giannelli si tratta di una questione che è sotto controllo finché parliamo dei numeri citati sopra. Di fatto la mancanza di un preside titolare complica la vita alle scuole e agli stessi dirigenti reggenti che spesso si trovano a governare più di dieci plessi. Alcuni casi regionali sono emblematici, ma la situazione è simile, se non peggiore, in quasi tutte le regioni italiane. Nel Lazio su 95 sedi vacanti, il ministero ha autorizzato solo 39 assunzioni. Le restanti 56 scuole resteranno senza un dirigente titolare. In Liguria su 17 sedi disponibili, solo sei verranno assegnate con nomina in ruolo. Le altre undici saranno affidate a dirigenti già incaricati altrove. “Anche se aumentano i pensionamenti e le disponibilità effettive – citano i presidi che sono intervenuti sulla questione – nessuna assunzione può essere effettuata oltre i 347 posti autorizzati. Come se la governance delle scuole fosse una mera questione di contabilità, e non invece di diritti, competenze e futuro educativo. Persino le richieste sindacali di riaprire la mobilità interregionale, per permettere ai dirigenti fuori sede di rientrare nella propria regione, sono rimaste inascoltate”.
Sul caso è intervenuta anche la Flc Cgil: “Con le prossime assunzioni dal concorso ordinario dal primo settembre tutti i posti vacanti e disponibili in ogni regione verranno coperti dai vincitori di concorso. Restano invece necessariamente in reggenza tutti quei posti che hanno un titolare non in servizio effettivo nella scuola perché in altra posizione di stato. Si tratta in tutto di circa trecento posti a cui si aggiungono 78 deroghe ai tagli del dimensionamento sulle quali il Governo ha stabilito per decreto legge che non si possono fare assunzioni”.
Secondo il sindacato “la situazione dell’organico dei dirigenti scolastici è molto chiara e bisogna smetterla di confondere volutamente le acque con dichiarazioni imprecise e strumentali, attribuendo le criticità alla contemporanea vigenza di due procedure concorsuali. Questa non c’entra nulla con le reggenze che, anche nel 2025/2026, saranno inevitabili, a meno che il Governo non proceda ad ampliare i posti in organico, creando anche per i dirigenti scolastici un organico aggiuntivo per assegnare un dirigente titolare su tutti i posti annualmente vacanti”.
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