Sedavano i pazienti per andare a dormire durante i turni: due infermiere interdette dalla professione

  • Postato il 19 dicembre 2025
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ospedale generica

Genova. Non potranno esercitare la professione per almeno 8 mesi le due infermiere del pronto soccorso dell’ospedale di Lavagna indagate per sequestro di persona, abbandono di persona incapace ed esercizio abusivo della professione e peculato perché somministravano tranquillanti ai pazienti per poter dormire durante il turno.

La vicenda, agghiacciante nei dettagli che emergono nell’ordinanza di interdizione firmata dal gip Matteo Buffoni su richiesta del pm Giuseppe Longo, era emersa alle cronache a maggio, in seguito a un blitz in ospedale e a casa delle indagate da parte dei militari dei Nas insieme ai medici legali incaricati dalla Procura.

L’ispezione e le perquisizioni avevano confermato il quadro tracciato da molti testimoni quando l’inchiesta era partita nel massimo riserbo. Le due infermiere (entrambe 30enni) avrebbero somministrato farmaci a base di benzodiazepine ai pazienti più agitati fino a farli addormentare semplicemente per poter dormire durante i loro turni notturni. E proprio addormentate sulle brandine le avevano trovate i militari dell’Arma durante il blitz.

Gli faccio un flash” dicevano per indicare la somministrazione del sedativo. Dopo aver utilizzato i tranquillanti, poco prima del cambio turno, facevano ai pazienti un’iniezione del farmaco antagonista, per non farsi scoprire.

Ancora. Ai pazienti spesso non venivano somministrati gli antibiotici o le altre terapie prescritte, non venivano cambiati ed erano lasciati in condizioni igieniche pessime.

I colleghi lo sapevano, tanto che al cambio turno erano sempre preoccupati: “C’erano le girls stanotte, chissà cosa troviamo” dicevano al loro ingresso in ospedale. Qualcuno però si era fatto avanti, seppur in forma anonima, con la direzione dell’ospedale. E proprio da lì era partita l’inchiesta alla fine dello scorso anno.

Le due infermiere, dopo essere state sospese, si erano licenziate dall’ospedale. Una fino a oggi lavorava come amministrativa in una casa di riposo di Genova, l’altra come infermiera privata di un paziente tetraplegico. Ed è proprio questo che ha spinto la procura a chiedere ed ottenere la misura interdittiva perché “il pericolo è attuale”, dice il giudice.

Le due, assistite dagli avvocati Giovanni Roffo e Pietro Bogliolo, si erano fatte interrogare. Avevano provato a giustificare alcuni fatti, ammettendo qualcosa, negando altre circostanze. A casa di una delle due, durante la perquisizione, i Nas avevano trovato una vera e propria scorta di farmaci rubati dall’ospedale. Aveva ammesso il fatto, dicendo che era una scorta personale per sé e per i suoi animali. Hanno negato di aver sistematicamente sedato i pazienti, ma per il gip il quadro indiziario è molto grave, confermato dai testimoni, dalle intercettazioni e dagli esiti della relazione dei medici legali sui pazienti.

Il pm Longo aveva chiesto per entrambe gli arresti domiciliari.

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Genova24

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