Seconda Categoria, la Rocchettese vuole un finale di stagione all’insegna del riscatto. Ferrero: “Stagione non fortunata, dobbiamo ritrovare consapevolezza nei nostri mezzi”
- Postato il 8 marzo 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Rocchetta di Cairo. La volontà di provare a raddrizzare una stagione finora disputata sotto le aspettative. Domani pomeriggio la Rocchettese guidata da mister Davide Chiola affronterà la Virtus Don Bosco in una delle gare valevoli per la quindicesima giornata del campionato di Seconda Categoria (girone “B”). I rossoblù, dopo un inizio di stagione decisamente negativo, proveranno ad alimentare la buona striscia di risultati utili consecutivi inaugurata tre settimane fa pareggiando contro la Priamar.
A parlare in maniera approfondita del momento della squadra valligiana è stato Simone Ferrero, direttore sportivo del club il quale ha dichiarato: “Quest’anno, rispetto agli anni scorsi, penso che il campionato sia davvero molto equilibrato. Non riesco a trovare squadre più o meno forti. Anche se alcuni risultati hanno nettamente detto il contrario, secondo me non c’è una formazione in grado di ammazzare il campionato come fatto da Dego o Albissole negli anni passati. Chi si è giocato meglio le proprie carte o le proprie possibilità può ambire a vincere il girone, però non trovo squadre eccessivamente più attrezzate di altre”.
“Alcune sono sicuramente più strutturate di noi dal punto di vista della qualità dell’organico – prosegue l’intervistato -. Le rivierasche per esempio hanno più possibilità rispetto a noi come bacino di utenza, motivo per cui sono piazzate meglio. Penso che la classifica fotografi perfettamente quanto sto teorizzando”.
Direttore, se dovesse stilare un bilancio sulla stagione in corso, quale sarebbe?
“Il nostro obiettivo non era confermare l’aggancio ai playoff, ma provare a centrare il salto di categoria. Penso che a inizio anno i proclami da parte mia e dello staff tecnico fossero giusti perché ci siamo confermati nelle fasi finali dei playoff negli ultimi due anni, però allo stesso tempo credo abbiano creato troppa pressione nell’ambiente nonostante a mio modo di vedere avremmo avuto le carte in regola per un salto di categoria”.
“Tuttavia è stato fatto un mercato non da promozione – continua Ferrero –, faccio mea culpa. Allo stesso tempo però non penso che la nostra campagna acquisti valga gli ultimi posti. Il nostro mercato estivo è stato propedeutico alla riconferma dell’aggancio della zona playoff. Abbiamo riscontrato svariate difficoltà durante il periodo delle trattative soprattutto a causa della situazione di stallo sull’impianto sportivo. Fino all’ultimo (fine agosto) non sapevamo quando ci sarebbe stato consegnato Piana Crixia (attuale campo casalingo della Rocchettese, ndr). Inoltre va considerato che le nostre possibilità economiche sono quelle che sono”.
“Aggiungerei anche che, rispetto all’anno scorso, abbiamo perso dei giocatori cruciali come Thevent, De Carolis e Mollea. Troni inoltre ha iniziato la stagione con noi, ma poi è dovuto andare via strada per motivi lavorativi. Rollero invece ha ripreso tardi la fase di allenamento e il mister ha reputato che non fosse in condizione, motivo per cui ci è mancato anche lui. Concas infine non è potuto essere presente a causa di alcuni problemi familiari e di infortuni. Sarebbero stati tre attaccanti che avrebbero potuto garantirci dei gol. D’altro canto, quando è stato il momento di riavere a disposizione questi giocatori, De Carolis era a Milano (fuori dai progetti della squadra, poi è rientrato), mentre Cissè è tornato in Senegal”.
“Insomma – conclude Ferrero -, penso si possa dire che la nostra non è propriamente una stagione fortunata. Nella fase cruciale in cui dovevamo rialzarci il nostro portiere Briano ha addirittura avuto un infortunio che lo ha costretto al ritiro. Abbiamo così iniziato ad impiegare Saffirio come primo portiere, mentre Maron da terzo è diventato il nostro secondo estremo difensore. Nella serie di circostanze nefaste non si può dimenticare l’alluvione del campo di Piana Crixia (verificatasi nell’ottobre scorso, ndr), avvenimento che ci ha un po’ tagliato le gambe sia a livello logistico che morale. Detto ciò, ci tengo comunque ad assumermi le mie responsabilità, anche se è ovvio che sia colpa di tutti quando le cose non girano. Ora però il vento sembra stia iniziando a cambiare e questo è perché tutti stiamo remando verso la stessa direzione”.
Quale obiettivo dunque per il vostro finale di stagione?
“Il nostro obiettivo è vivere la domenica consapevoli di poter fare di più ritrovando consapevolezza nei nostri mezzi. Come la squadra si è evoluta in una squadra che difficilmente può ambire al titolo, allo stesso tempo difficilmente può ambire alla salvezza. Vogliamo ritrovare sicurezza e consapevolezza nei nostri mezzi, ci metteremo il massimo per farlo sia noi come società, che il mister e i ragazzi i quali in allenamento garantiscono sempre una presenza massiccia. Tengo a ringraziare per questo sia il gruppo squadra che i tifosi, che al pari di società e staff tecnico sono sempre presenti. Anche se l’anno non sta girando non stiamo perdendo dei pezzi, questo lo reputo un aspetto positivo”.
Infine un’ultima domanda… State già pensando al futuro? Se sì, vedete ancora mister Chiola sulla vostra panchina?
“Con Davide mettiamo sempre il rapporto umano davanti a tutto, è la filosofia della nostra società. Quando vogliamo bene ci leghiamo alle persone. Posso anticipare che a fine anno tutte e due le parti faranno una riflessione. Potrebbe esserci sia la chiusura che la continuazione di un ciclo. Al momento però credo sia presto per dirlo, ci confronteremo in occasione delle ultime partite. Reputo Davide una persona meravigliosa e un allenatore bravissimo; se un domani dovesse chiudersi il ciclo, sarà soltanto perché è naturale che prima o poi accada, ma questo non escluderebbe la possibilità di riaprirlo in futuro”.