Se vai troppo veloce in auto si può capire grazie al cellulare. La “nuova arma” della polizia
- Postato il 3 luglio 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Negli Stati Uniti, un esperimento tecnologico condotto nello Stato di Washington sta facendo discutere, soprattutto tra chi teme una deriva nella sorveglianza di massa. Tutto parte da uno studio del 2023 dell’Insurance Institute for Highway Safety, un ente privato impegnato nella promozione della sicurezza stradale. Attraverso l’uso di telecamere su viadotti e segnali stradali, l’istituto ha scoperto che molti automobilisti usano lo smartphone mentre sono al volante: fino al 3% del tempo di guida viene impiegato per consultare il telefono.
Per approfondire l’impatto reale di questa abitudine, i ricercatori hanno deciso di adottare un approccio innovativo quanto controverso: acquistare una banca dati anonima di circa 1 milione di utenti di telefoni cellulari nello Stato di Washington. L’obiettivo non era individuare i singoli trasgressori, ma raccogliere informazioni aggregate sulle loro abitudini al volante.
Smartphone come “spie stradali”? Le rivelazioni della polizia
Le informazioni raccolte hanno raccontato molto più di quanto ci si potesse aspettare. Secondo l’emittente locale KING5, che ha intervistato il capo della polizia dello Stato di Washington, John Batiste, i dati di aggancio tra una cella e l’altra hanno permesso di mappare le zone a maggiore rischio di infrazione. «Dall’analisi dei tempi di “aggancio” tra una cella e l’altra, è stato possibile identificare le arterie dove è più frequente la presenza di automobilisti dal piede pesante», ha dichiarato Batiste.
In pratica, i dati hanno indicato quando e dove gli automobilisti hanno superato i limiti di velocità, quando hanno frenato bruscamente, ma anche se parlavano al telefono o inviavano messaggi mentre guidavano. Tutto questo senza però violare, secondo le autorità, la privacy dei cittadini. «L’utilizzo dei dati dei telefoni non prevede il tracciamento in tempo reale», ha garantito la polizia, assicurando che non verranno inviate multe ai singoli trasgressori.
Prevenzione e sicurezza, non sanzione: il vero obiettivo del progetto
Il progetto, secondo le autorità statali, non nasce per punire, ma per prevenire. Le informazioni ottenute, infatti, saranno usate per aumentare i controlli nelle zone dove le infrazioni sono più frequenti. Come chiarisce Batiste: «Vogliamo semplicemente che i conducenti vadano piano, prestino attenzione alla strada e non guidino mai in condizioni di alterazione».
Gli automobilisti che si troveranno a viaggiare nello Stato di Washington farebbero bene a prestare particolare attenzione a tratti critici come la Interstate 5, specialmente tra la Joint Base Lewis-McChord e Auburn, e alla Interstate 90 vicino a Spokane, dove le infrazioni sono più comuni secondo i dati.
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