Se ti rubano la bici fai denuncia alla Polizia, non fare il nome del ladro sui social. Potrebbe denunciare lui
- Postato il 11 agosto 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Storia di bici rubate, diritti violati e giustizia fai da te via social a Caerano di San Marco, in provincia di Treviso. Primo dei diritti violati quello della proprietà privata: Cristian s’è visto rubare la sua e-bike, una bella Lancia Genio dal valore di 1500 euro, quando era in casa con tutta la famiglia .
A Caerano di San Marco, in provincia di Treviso
Il furto, avvenuto nel cortile domestico, è stato ripreso dalle telecamere. “Quella bicicletta non resta mai fuori, sapeva di trovarla lì”, segnala Cristian, che intanto non aveva perso tempo e postava sui social il video del furto e un appello a identificare il ladro, ben visibile e riconoscibile anche dai tatuaggi.

In breve, tra un profluvio di commenti di solidaretà e indignazione, si giunge all’identificazione dell’autore del furto. Cristian si reca quindi a casa del ladro, che si scusa, dice di aver abbandonato la bici dopo essere stato scoperto, bici che tuttavia non si trova più.
Ma la gogna social non realizza la giustizia
Nel frattempo Cristian aveva sporto denuncia prima contro ignoti poi contro qualcuno con nome e cognome. A questo punto, messo alla gogna social, il ladro minaccia di sporgere querela per diffamazione contro autore dei post e chiunque lo condivida. Anche la famiglia dell’autore del furto avrebbe chiesto di rimuovere almeno il cognome dai post.
Il mondo al contrario? Forse. E tuttavia: l’esercizio della violenza (indagare, arrestare, punire) per la nostra Costituzione è monopolio esclusivo dello Stato, giustizieri solitari o coalizzati e gogna pubblica non fanno parte della nostra civiltà giuridica.
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