Scuole, luci e ombre per la Liguria tra sicurezza, servizi e mobilità

  • Postato il 15 settembre 2025
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Genova. Nel giorno in cui 160.000 studenti e studentesse liguri tornano a scuola, Legambiente ha diffuso la nuova edizione di Ecosistema Scuola, la ricerca annuale sulla qualità dell’edilizia, delle strutture e dei servizi messi a disposizione delle istituzioni scolastiche, giunta quest’anno alla XXV edizione e realizzata sui dati forniti dai Comuni capoluogo di provincia.

Scuola, il report di Legambiente

Anche quest’anno il Dossier fotografa una situazione con luci ed ombre. Nel 2024, da punto di vista della sicurezza, in Liguria risultavano solo il 31,3% di edifici col collaudo statico e  il 42,5% col certificato di agibilità, valori decisamente inferiori alla media nazionale (rispettivamente  45,2% e 47,2%).  Migliora la situazione per le certificazioni antincendio (84,4%) e la rimozione delle barriere architettoniche: abbiamo l’89,7% di edifici scolastici senza barriere.

Nettamente migliorato il dato sulle indagini diagnostiche sui solai, che è al 57,1%, intervento di manutenzione prioritario considerato che il crollo degli stessi costituisce il maggiore fattore di rischio e incidenti nelle scuole. Per quanto riguarda gli interventi di manutenzione straordinaria, sia sui solai che su altro, la Liguria ha stanziato una media di 15.000 euro a edificio e ne ha spesi 14.000, mentre la media italiana è di 39.000 stanziati e 29.000 spesi. Particolare merito a Savona che ne spende 27.900 a edificio ed è la seconda migliore in Italia.

Preoccupante invece il dato dell’amianto, presente in ben 160 edifici scolastici in tutte le province, dato positivo invece per le certificazioni energetiche, presenti in quasi tutte le scuole della Liguria (92,9%) contro una media nazionale del 27,4%, ma solo il 15,6% utilizza energie alternative contro il 21,3% nazionale.

Mobilità, attraversamenti pedonali e servizio mensa

Andando poi ai servizi, il 48,6% degli edifici scolastici è attrezzato per attività sportive (palestre, campi esterni) dato vicino alla media nazionale (50,2%). Pochi servizi di scuolabus, ancora meno di pedibus, gestiti solo da volontari e senza alcun progetto come invece da altre parti. Genova è una delle poche città ad avere un servizio di bicibus ma anche questo solo gestito da volontari.

Pessima la situazione intorno alle scuole: sono pochi gli attraversamenti pedonali, pochissime le zone 30, isole pedonali o strade scolastiche. Solo il 23% delle scuole ha il servizio mensa interno contro una media italiana del 73,7%, ma in compenso emerge un’attenzione alla qualità: biologico, prodotti a km zero, recupero del cibo, raccolta differenziata, poco utilizzo del monouso, in genere in mater-bi.

Altri indicatori e servizi molto importanti, a beneficio di famiglie, studenti e scuole, sono gli investimenti delle amministrazioni per il pre e post scuola: purtroppo insufficiente in tutte le città capoluogo di provincia fatta eccezione per Imperia (come l’anno scorso), unica anche ad aver costruito nuove scuole.

Le richieste di Legambiente

“Dalla lettura dei dati emerge la necessità di un serio investimento di denaro e idee nella scuola – dice Stefano Bigliazzi, presidente Legambiente Liguria – soprattutto se consideriamo che nel 2024 è stato investito in progetti educativi solo € 2,57 a studente contro una media italiana di 17,38 euro. Certo partivamo da un dato 0,44 euro a studente nel 2023, quindi è innegabile che un piccolo miglioramento ci sia stato, ma non basta. Bisogna invertire la rotta e puntare su progetti che possano e debbano portare finanziamenti”.

“È necessario creare isole pedonali e strade scolastiche per mettere in sicurezza l’ingresso a scuola. Il Comune di Genova ne ha appena inaugurata una, speriamo sia la prima di una lunga serie – prosegue Bigliazzi – Servono investimenti per mettere in sicurezza gli edifici, per realizzare strutture per le attività sportive ed all’aperto e impegnarsi a realizzare una scuola moderna. Dobbiamo credere nel futuro per i nostri giovani”, conclude Stefano Bigliazzi.

Nel report vengono analizzati anche i dati degli ultimi 25 anni, che evidenziano la mancanza di una strategia solida e continuativa per la manutenzione dell’edilizia scolastica (sia ordinaria che straordinaria), accompagnata da pochi fondi, seppur stabili, per la manutenzione ordinaria. Parliamo di una media di fondi che negli ultimi 16 anni, dal 2009 al 2024, è oscillata tra i 5.000 e i 13.000 euro per edificio, a seconda dell’area geografica. Un dato che, pur nella sua regolarità, per Legambiente evidenzia una grave insufficienza rispetto alle reali esigenze correnti di gestione e cura del patrimonio scolastico.

Autore
Genova24

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