Scuole irlandesi: L’Europa deve tanto all’Irlanda

  • Postato il 27 febbraio 2025
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Enzo Farinella *

Dublino, 27 febbraio 2025 – Pellegrini e monaci irlandesi le promossero dovunque andarono. Formare giovani e adulti, localmente e all’estero, figurò in primo piano nei loro programmi.

Dopo il crollo dell’Impero Romano nel 476, molti monaci irlandesi, filosofi e studiosi portarono una nuova ventata di ri-evangelizzazione e rinascita morale-culturale all’Europa. Il lavoro missionario di questi saggi pellegrini generò un genuino rinnovamento spirituale. La loro opera produsse una riunificazione civica di quasi tutto il Continente europeo.

La cultura era quasi inesistente in quel tempo. La barbarie cresceva. L’Europa stava piombando nell’oscurità. Le scuole scarseggiavano. Pellegrini e monaci irlandesi le promossero dovunque andarono. Formare giovani e adulti, localmente e all’estero, figurò in primo piano nei loro programmi.

Re, Principi e nobili merovingi li ricevettero come missionari per illuminare le loro corti e i loro sudditi, per rafforzare l’organizzazione della Chiesa, per convertire i pagani e assicurare pace nei loro territori. Essi ebbero un ruolo importante nel preservare e tramandare l’insegnamento e la letteratura classica in Europa. Senza il lavoro dei monaci irlandesi, la letteratura latina sarebbe forse scomparsa.

Lo storico inglese, S. Bede, dichiarò in “Historia Ecclesiastica Gentis Anglorum” – La storia ecclesiastica del popolo inglese – che nelle scuole monastiche irlandesi si studiavano non solo materie religiose ma anche Latino, Greco, Grammatica, Matematica, Retorica, Storia, Filosofia, Logica, Geometria, Fisica, Medicina, Astronomia. Tuttavia, l’Esegesi Biblica e la Sacra Scrittura erano le materie principali.

Una rapida carrellata del loro lavoro può darne un’idea.  

In Bretagna, “Gli inglesi, grandi e piccoli, furono istruiti dai loro maestri irlandesi…”, S. Bede dichiarò nel libro citato sopra. Iona in Scozia e Lindisfarne in Inghilterra furono due importanti centri scolastici.

Columba fu il primo dei grandi itineranti monaci irlandesi, che andò in Scozia “pro amore Dei”, dove fondò il monastero di Iona, verso il 563. Durante 34 anni di lavoro missionario, abbellì questa nazione con chiese, monasteri, scuole e scriptoria. La fama del loro insegnamento e della loro austerità era ben nota. Re Alfredo d’Inghilterra (849 – 899), che studiò in Irlanda, non ebbe dubbi che il suo maestro, Sweeny di Clonmacnoise, “Doctor Scotorum peritissimus”, avrebbe potuto contribuire, nell’891, alla fondazione dell’Università di Oxford sull’esempio delle scuole irlandesi.

E non fu l’unico.

Il Re della Nortumbria, Oswald (634 – 642) – il “nobile Re supremo degli inglesi”, come gli “Annali Irlandesi” lo ricordano -, venne educato e battezzato dagli irlandesi. Fu lui che volle missionari irlandesi di Iona nel suo regno. Da Re, fu grande amico di S. Aidan, che nel 635 circa, raggiunse la Nortumbria dalla lontana e sperduta Isola di Iona nelle Ebridi. Con l’aiuto di Re Oswald, Aidan fondò la diocesi di Lindisfarne. Predicò il Vangelo ai più potenti monarchi della nobiltà anglosassone e agli schiavi più umili. Il Vescovo Episcopale Hudson lo chiamò “Apostolo della Nortumbria e dell’Inghilterra”. Ed Aidan è ritenuto il più influente fra tutti i pellegrini irlandesi di cui si fa menzione nella storia inglese.  Con i suoi monaci lavorò per 17 anni a Lindisfarne. Restaurò il cristianesimo nella provincia. Da quest’isola rocciosa e flagellata dal vento, convertì l’Inghilterra.

Oswald perì in battaglia nel 642 e il fratello, Oswiu (642 – 670), educato in esilio nel regno di Dal Riada in Scozia, lo seguì al trono. A suo dire, non esisteva insegnamento migliore di quello impartito dagli irlandesi.

E così altri esempi di Re inglesi e merovingi.

“Il loro impatto sul Continente”, dichiarò James Westfall Thompson – storico americano -, “fu incalcolabile”.

In Italia S.Colombano fondò Bobbio, capitale di cultura monastica e centro, per molti secoli, di vita religiosa, filosofica, scientifica, artistica e sociale. Alla fine del secolo X, la sua biblioteca possedeva 700 volumi, inclusi 220 inviati da vari studiosi nel IX secolo (di questi, 40 provenivano da Dungalo), che Carlo Magno inviò a Pavia a dirigere la locale Scuola Palatina, che divenne Università di Pavia nel 1374.

Petrarca, all’inizio del Rinascimento e Muratori dell’Illuminismo troveranno nell’Archivio Capitolare di Bobbio 150 manoscritti latini, scritti prima del secolo VII, tra cui Cicero’s“De Re Publica”, lavori di Virgilio e Marcus CorneliusFrontonius e il “Codex K” biblico, per citarne solo alcuni. La maggior parte di questi codici si può ancora ammirare nella Biblioteca Ambrosiana di Milano, in quella Regia di Torino, a Napoli e Vienna.

Venti anni prima, in Francia lo stesso Colombano aveva fondato i monasteri di Annegray, Fonataines e Luxeuil, fari di civiltà per molti secoli. Nel secolo IX, Clemente diresse la Scuola Palatina di Parigi, La Sorbonne dal 1257.

In Germania, S.Kilian ebbe grande successo alla fine del VII e inizio dell’VIII secolo. I suoi fedeli lo venerano ancora a Würzburg, dove morì da martire. Quattrocento anni dopo circa, Marianus Scotus fondò il monastero di S. Giacomo a Ratisbona, Alma Mater di 12 altri centri monastici di grande importanza culturale, tra i quali il monastero di Vienna. 

In Svizzera: Gallus, uno dei compagni di Colombano, si ammalò e si fermò nella foresta locale. Il suo monastero, uno dei più importanti in Europa dal VII al XIX secolo, e la sua biblioteca, tra le più ricche e più antiche del mondo per i suoi preziosi manoscritti, sono veri tesori di patrimonio mondiale.

L’irlandese Donatus firmò il charter di fondazione delle Università di Praga (1348) e Vienna (1365).

S.Virgilio divenne famoso come fondatore e Vescovo di Salisburgo.

La sua imponente cattedrale venne consacrata nel 774 e nel 1617 la locale Scuola di S. Pietro divenne la prima Università di lingua tedesca.

Johannes Aventinus scrisse di questi centri del sapere: “Con i loro scritti e il loro insegnamento, i monaci irlandesi si sono guadagnati rispettabilità senza limiti e tutti li stimavano”.

Le Università di Oxford, La Sorbonne, Pavia, Praga, Vienna, Salisburgo nacquero dalle famose scuole irlandesi che, per S. John Henry Newman furono: “Il granaio del passato e punto di rinascita per il futuro”.

C’erano centinaia di Scuole durante il Medio Evo nella piccola Irlanda. S. Finnian (470 – 522) di Clonard organizzò una solida vita monastica alla Clonard’s School, una delle prime e più famose dell’Irlanda.

I centri monastici di Devenish Island, fondati da S. Molaise nel VI secolo e quello di Cleenish, da S. Sinelle, intorno al 550, furono importanti. S. Colombano studiò a Cleenish.

La Scuola di Bangor, dove Columba, Colombano, Gallo e molti altri monaci si sono formati, ottenne una grande fama.

Testi classici e religiosi sono stati compilati in questa Scuola, tra i quali il più famoso fu l’“Antifonario di Bangor”, adesso nella Biblioteca Ambrosiana di Milano. Il “Book of Kells” o i Vangeli e testi classici videro la luce nei monasteri. Secondo la tradizione, le pagine luminose dei loro manoscritti, sontuosamente decorati, influenzarono i colori vibranti dei quadri di Fra Angelico e quelli di altri pittori rinascimentali.

Clonmacnoise School fu ugualmente famosa con studiosi quali Sweeny di Clonmacnoise, che Alfredo chiamò alla  fondazione dell’Università di Oxford, e Alcuino, consigliere di Carlo Magno.

Lismore School ebbe tra i suoi studenti S.Cataldo, che, da insegnante, venne chiamato “L’Astro luminoso di Lismore”.  

Giovani e adulti affollarono queste scuole. Nessuno che voleva saperne di più sulla bellezza e la sacralità dell’universo venne mandato via, scrisse S. Bede.

Oggi l’Europa guarda all’Irlanda, di cui ammira letteratura, musica, modo di vivere, “craic” e i Premi Nobel per la Letteratura: William B. Yeats (1923), George B. Shaw (1925), Samuel Beckett (1969) e Seamus Heaney (1995).

La riscoperta di quanto i monaci medievali irlandesi hanno fatto è urgente. Il loro patrimonio di rispetto per la persona umana ci impone di promuovere pace e giustizia nel mondo intero.

Questo è anche il sogno dell’UE.

Enzo.farinella@gmail.com

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