Scuola delle professioni del mare, Bucci e Salis lavorano al progetto: “Obiettivo aprirla nel 2026”
- Postato il 18 novembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. La scuola per le professioni del mare potrebbe essere realtà a Genova per l’anno scolastico 2026-2027. È l’auspicio del presidente ligure Marco Bucci, che ha condiviso il progetto lanciato dalla sindaca Silvia Salis già durante la campagna elettorale. Le ultime novità sono emerse oggi a margine dell’inaugurazione del Festival Orientamenti giunto alla 30esima edizione.
“È stato formato il team di lavoro, ci sono dei responsabili che stanno lavorando in questo momento e abbiamo definito in linea di massima quali sono le materie e le qualifiche che vengono date alla fine – spiega Bucci -. A breve faremo la comunicazione ufficiale di tutto questo e cominceremo a lavorare per trovare l’edificio e per tutta la parte logistica che deve essere portata avanti. Io mi auguro che per la stagione 2026-2027 potremo aprire la scuola”.
Si tratterà di una scuola professionale, cioè un percorso per i ragazzi in uscita dalle medie che rilascerà una qualifica immediatamente spendibile nel mondo del lavoro. Il focus principale è sui mestieri artigianali che orbitano intorno alla nautica: saldatori, verniciatori, falegnami, tappezzieri, per citare alcuni esempi. La sede sarà probabilmente in porto, come era emerso a margine della Genova Shipping Week.
“A fine mese avremo un altro incontro con la Regione – aggiunge Salis -. Credo che sia importantissimo avere una scuola delle professioni del mare, delle professioni pratiche, quindi possibilità lavorative che vadano al di là del percorso universitario, che possano essere comunque una scelta professionale nell’immediato o anche una scelta professionale per chi fa un altro lavoro e lo vuole cambiare, per chi vuole approfittare della filiera della Blue Economy che dà stipendi certi, veloci e di ottimo livello“.
Cosa manca per arrivare all’obiettivo? “Innanzitutto dobbiamo identificare la struttura, ma quella è una cosa che possiamo risolvere velocemente. Poi ci sono tutti i temi relativi alla formazione, ai corsi che dobbiamo identificare, ma abbiamo già fatto degli incontri con degli esponenti della Blue Economy per capire da quali materie iniziare”.
Ancora da capire quante risorse serviranno, dove si troveranno, se l’istituto avrà natura pubblica o privata. “È ancora presto. Non ho ancora le idee chiare – risponde Bucci -. Prima bisogna vedere cosa si fa e quali sono i docenti, perché molte cose sono già presenti, si tratta solo di raggrupparle in una qualifica professionale”.