Scudo criminale ai servizi, l’odg M5s al decreto Sicurezza: “Il Copasir controlli i nuovi poteri degli agenti infiltrati”

  • Postato il 27 maggio 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Un ordine del giorno per chiedere un controllo del Copasir, il Comitato parlamentare di vigilanza sui servizi segreti, sul maxi-scudo penale all’intelligence introdotto dal decreto Sicurezza. A presentarlo è il deputato M5s Marco Pellegrini, in vista del voto di fiducia sul provvedimento in programma martedì alla Camera. La norma contestata è ancora una volta il famigerato articolo 31, “Disposizioni per il potenziamento dell’attività di informazione per la sicurezza”: dal testo della disposizione, su input del Quirinale, è saltato l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di fornire informazioni riservate ai servizi, ma è rimasto il potenziamento delle attività sotto copertura, che consentirà agli agenti infiltrati non più solo di partecipare ad associazioni terroristico-eversive, ma persino di dirigere e organizzarle senza risponderne penalmente. Un salvacondotto che i familiari delle vittime delle stragi hanno definito una “licenza criminale, ricordando il ruolo ricoperto da frange dei servizi nelle pagine più oscure della nostra storia nazionale.

Durante la discussione in commissione del “vecchio” ddl Sicurezza – prima della trasformazione in decreto decisa dal governo – il sottosegretario con delega all’intelligence Alfredo Mantovano aveva giustificato l’intervento con la necessità di potenziare il lavoro degli 007 sottocopertura: “Alcune informazioni di rilevanza operativa e destinate a una ristretta cerchia di persone sono acquisibili solo da chi, in qualità di partecipe al sodalizio, riesce a guadagnare la fiducia dei sodali e dei promotori, progredendo nel ruolo sino a rivestire incarichi di tipo direttivo e organizzativo”. Roberto Scarpinato, senatore 5 stelle ed ex magistrato, aveva però segnalato che in questo modo gli infiltrati potranno “agenti provocatori“, cioè istigatori a delinquere. E aveva denunciato l’assenza di qualsiasi vigilanza parlamentare sui nuovi poteri: “Non è possibile potenziare i poteri dei servizi senza prevedere un adeguato controllo democratico del Copasir, che rappresenta il Parlamento. L’abbiamo chiesto, ci dicono di no e non riescono a spiegarci perché non vogliono questo controllo” (video).

Ora l’odg del Movimento 5 stelle punta proprio a impegnare il governo “ad adottare ogni iniziativa utile affinché sia previsto il coinvolgimento del Copasir” nell’attuazione della nuova norma. Nelle premesse dell’atto si legge che l’estensione dello scudo “desta preoccupazione, anche a fronte dei recenti atti e fatti che hanno coinvolto o lambito l’attività dei servizi di intelligence (il riferimento è probabilmente al caso Paragon, ndr). Nel suo complesso, l’articolo 31 realizza un rafforzamento dei poteri dei servizi di informazione per la sicurezza e della loro possibilità di incidere, senza prevedere il coinvolgimento parlamentare” e nello specifico “una maggiore funzione di controllo e vigilanza del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, che, anzi, ne risulta escluso“: Pellegrini sottolinea invece come “il rafforzamento dei poteri, delle attività e dell’incisività dei nostri organismi di sicurezza e di informazione”, non possa” escludere il coinvolgimento del Copasir”, ma debba piuttosto “rafforzare l’esercizio delle sue funzioni”.

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Il Fatto Quotidiano

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