Scoperta a Tripolis: una villa romana affrescata, simbolo di lusso d’élite
- Postato il 22 luglio 2025
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- Di SiViaggia.it
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Tripolis, situata nel distretto di Buldan, nella provincia turca di Denizli, è stata per secoli un importante nodo commerciale e amministrativo durante i periodi ellenistico, romano e bizantino. Considerata una delle città antiche meglio conservate dell’Anatolia occidentale, Tripolis continua a svelare i segreti di un passato opulento. Durante la campagna di scavi del 2025, un’équipe guidata dal Professor Bahadır Duman dell’Università di Pamukkale ha portato alla luce una villa romana di circa 1.600 anni fa, risalente al IV secolo d.C. Estesa su 1.500 metri quadrati, questa residenza è considerata una delle scoperte archeologiche più significative degli ultimi anni in Turchia.
Affreschi, cortili e saloni: il lusso prende forma
La villa è un esempio emblematico di architettura residenziale tardo-romana. Le sue pareti interne sono decorate con affreschi policromi in tonalità di giallo, rosso, blu e marrone, raffiguranti motivi vegetali e architettonici. Questi dipinti, sorprendentemente ben conservati, offrono una testimonianza preziosa del gusto estetico e della raffinatezza culturale delle élite anatoliche dell’epoca. Oltre agli affreschi, l’abitazione presenta due fontane ornamentali, una cisterna, quattro stanze private, due ampi saloni di ricevimento, una galleria colonnata e un grande cortile interno, probabilmente usato per ricevimenti e attività sociali.
Lo stagno per pesci: simbolo raro di status e sofisticazione
Il vero gioiello della villa è un stagno per pesci di 40 metri quadrati, un elemento estremamente raro nei siti romani dell’entroterra. A differenza delle strutture funzionali per l’allevamento ittico lungo le coste, questo stagno aveva un valore prevalentemente decorativo e simbolico. Secondo il professor Duman, le vasche per pesci erano considerate simboli di prestigio nell’antica Roma. L’interno dello stagno è rivestito da tubi d’argilla cotta per la canalizzazione dell’acqua e include nicchie dove i pesci potevano rifugiarsi dal sole o dai predatori. È probabile che venissero allevate carpe, siluri ed anguille, servite poi durante sontuosi banchetti per ospiti d’élite.

Tripolis: snodo strategico e finestra sul mondo antico
Tripolis sorgeva in una posizione strategica lungo le vie commerciali che collegavano città come Laodicea, Hierapolis ed Efeso. Questo crocevia favorì una cultura urbana fiorente, dotata di infrastrutture avanzate, mercati, silos per il grano, botteghe artigiane e luoghi di culto. Tra le altre scoperte degli ultimi anni, figurano: una villa di 2.000 anni con 12 stanze decorate da mosaici, una chiesa paleocristiana del V secolo, resti di mercati e laboratori risalenti all’epoca romana. Gli scavi fanno parte del progetto nazionale “Heritage for the Future”, promosso dal Ministero della Cultura e del Turismo della Turchia. Circa 40 archeologi e studiosi lavorano tutto l’anno per restaurare e valorizzare la città antica di Tripolis, con l’obiettivo di aprire nuove aree al turismo e allo studio accademico internazionale. Questa scoperta eccezionale non solo arricchisce il nostro patrimonio archeologico, ma riaccende l’interesse per un passato in cui l’arte, l’acqua e l’architettura si intrecciavano per celebrare il potere e la bellezza.
Come visitare Tripolis
Tripolis si trova a pochi chilometri da Yenicekent, nell’ovest della Turchia, non lontano dalle più note mete turistiche di Hierapolis e Pamukkale. Grazie ai recenti lavori di restauro e valorizzazione, l’area archeologica è sempre più accessibile al pubblico. Chi ama la storia, l’archeologia e le tracce silenziose del passato, non potrà che restare affascinato da questo angolo nascosto di Anatolia.