Scooter e bici truccati, l’illegalità corre online e in strada
- Postato il 8 agosto 2025
- Di Panorama
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Basta aprire il portale di Amazon e digitare «marmitta racing». Oppure «kit da 80 cc». Ma anche «centralina per scooter 50». In meno di dieci secondi compaiono decine di risultati. Tutto perfettamente ordinabile con un clic: dalla frizione alleggerita al variatore sportivo, dal carburatore maggiorato ai kit di trasformazione per biciclette a pedali. Con tanto di motore e serbatoio per la miscela. Prezzi alla portata di un adolescente. Spedizione garantita.
Alcuni venditori specificano: «Per uso sportivo». Ma nessuno verifica davvero dove finirà quel pezzo. È così che nasce l’illegalità di massa su due ruote. Un fenomeno rumoroso che silenziosamente attraversa l’Italia e che coinvolge migliaia di ragazzi, autoriparatori compiacenti, preparatori e, in certi casi, centri di revisione accomodanti.
Dal tutorial al missile
Non serve un esperto. Basta un tutorial su YouTube e il pacco giusto ordinato online. In poco tempo, un motorino da 45 chilometri orari si trasforma in un missile da 80, a volte anche 100. Una bicicletta elettrica diventa uno scooter camuffato. E un ciclomotore depotenziato torna a ruggire, bypassando limiti di velocità, norme di omologazione e requisiti di sicurezza.
Bolidi social e gare improvvisate
A rischio non c’è solo l’incolumità di chi guida, ma anche quella di chi incrocia questi bolidi camuffati. I video girano sui social. E la strada si trasforma in pista. C’è chi con una certa nonchalance mostra «la Vespa più elaborata del Sud Italia»: 180 cc. Chi ha montato 100 cc su uno Zip Piaggio. E chi, dopo aver piantato sul suo Aerox Yamaha un motore da 94 cc, ha deciso anche di alleggerirlo eliminando completamente la carena in vetroresina. Risultato, afferma soddisfatto durante la prova sul suo canale YouTube, ben «41 cavalli in più». Su un motorino che di fabbrica si presentava con poco più di tre cavalli. Ora ne ha quasi 45. Quanto una Kawasaki Ninja 400 o una Honda Cb 500. Ovvero moto da patente A2 e almeno 18 anni d’età. Ma questi ragazzi di anni ne hanno spesso 14 o 15.
Raduni e tragedie
Il gioco, in alcuni casi, si è fatto pericoloso. Sui social l’appuntamento si chiamava #truccati/modificati. I ragazzi lo scorso aprile si sono dati appuntamento nella zona industriale di Casnigo, in Valle Seriana. Impennate, sgommate, manovre da stuntman. Tutto illegale. I carabinieri della Compagnia di Clusone sono arrivati senza fare rumore, circondando l’area per evitare fughe. Risultato: cinque ragazzi sanzionati, due scooter sequestrati. Quattro erano minorenni. I genitori, avvisati sul posto, si sono visti consegnare figli e multe.
A fine luglio, a Longiano, 15 minuti da Cesena, la tragedia. Due adolescenti stavano impennando davanti a decine di coetanei quando si sono scontrati con la macchina guidata da un neopatentato. Uno dei due ragazzi è finito in ospedale. L’altro è deceduto dopo pochi giorni. La zona era già nota per gare illegali notturne (anche se non era questo il caso).
Revisioni compiacenti e città “roventi”
A Bari, un mese fa, un ciclomotore revisionato regolarmente ha superato i 66 chilometri orari alla prova stradale. Una velocità che per legge non potrebbe raggiungere. Ma aveva appena ottenuto il via libera da un centro autorizzato. La Polizia locale, insospettita, ha fatto scattare le verifiche e alla fine il titolare dell’officina è stato denunciato per falso ideologico. Aveva chiuso un occhio.
Secondo il rapporto Euromobility, Livorno è la città con il rapporto più alto tra scooter e abitanti: 28 ogni cento, contro una media nazionale di 14,51. Qui, Largo Christian Bartoli, periferia sonnolenta e cemento grigio, ogni sera si trasformava in un circuito abusivo. I residenti hanno scritto a Prefettura, Comune e Questura denunciando «gare di velocità improvvisate», «assembramenti di giovani» e «mezzi modificati che sfrecciano fino a notte fonda».
Controlli speciali e multe record
È entrato in funzione il primo test acustico d’Italia: la Polizia municipale, con un fonometro professionale, ha avviato una campagna di controlli sui motorini truccati. «Il problema è serio – ha dichiarato il comandante Joselito Orlando – le modifiche tecniche rendono i mezzi non solo rumorosi, ma anche pericolosi». Il prefetto Giancarlo Dionisi ha annunciato un piano di controlli tecnici straordinari.
A Capri e Anacapri il trucco ha raggiunto livelli parossistici: bici elettriche modificate per superare i 25 chilometri orari senza pedalata, con potenze da scooter e acceleratori a manopola. Peccato che non siano più bici. E neppure legali.
I carabinieri, grazie a una piattaforma della Motorizzazione, hanno sequestrato 27 mezzi e comminato oltre 100 mila euro di sanzioni. Il 61% delle bici elettriche è risultato irregolare.
Milano e il boom delle e-bike “truccate”
Nel Napoletano, tra Torre del Greco e Torre Annunziata, e in Calabria a Corigliano-Rossano, stesse scene: bici elettriche trasformate in scooter, sequestri e multe fino a 90 mila euro.
A Forte dei Marmi, una fat-bike elettrica è stata fermata: acceleratore illegale, multa da 6 mila euro e sequestro.
A Milano, le bici dei rider del food delivery schizzano senza pedalare, sfrecciando sulle ciclabili e contromano. A luglio, carabinieri e Motorizzazione hanno sequestrato 54 biciclette elettriche su 71 controlli: 378 mila euro di sanzioni. Tutti i mezzi erano ciclomotori camuffati da e-bike, senza targa e assicurazione.