Scontri al “No Meloni Day” di Torino: convalidato l’arresto con obbligo di firma per lo studente che ha lanciato il cestino

TORINO – Questa mattina, al processo per direttissima, il giudice Potito Giorgio ha convalidato l’arresto e disposto l’obbligo di firma quotidiana per lo studente diciottenne del liceo linguistico Gioberti arrestato dalla Digos della questura dopo gli scontri del “No Meloni Day” alla sede della Città Metropolitana in corso Inghilterra, motivando la decisione con il rischio di recidiva e la «indole violenta» dello studente. Si tratta dello studente che ha lanciato un bidone portacenere, ferendo due poliziotti del Reparto mobile. Dopo una giornata ai domiciliari, il ragazzo è tornato in libertà, pur restando indagato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Il racconto del giovane in aula

In tribunale, il giovane ha rilasciato dichiarazioni spontanee, accompagnato dalla sua avvocata Valentina Colletta. «Siamo andati nella sede della Città Metropolitana perché avevamo avuto delle interazioni durante le occupazioni delle scuole — ha spiegato —. Tutte le entrate erano presidiate dalla polizia, ma c’era un cancello libero da cui siamo entrati per recarci agli uffici. Dopo pochi istanti sono arrivati i celerini in assetto antisommossa, che ci hanno caricati e manganellati».

Raccontando gli scontri, ha precisato: «Mentre scappavo, il mio migliore amico è stato rinchiuso in uno stanzino dalla Digos. Ho iniziato a urlare “no, lasciatelo stare” perché temevo che lo massacrassero, visto che i poliziotti lo conoscevano e gli avevano detto più volte “tu finisci male”. I miei timori si sono purtroppo rivelati fondati: il mio amico è stato picchiato, con il cranio aperto».

Il giovane ha aggiunto: «In quel momento ero in uno stato di shock totale e ho agito d’istinto per liberarlo. Mi spiace di aver provocato lesioni ai poliziotti, non avrei voluto che la giornata prendesse quella piega».

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