Scontri a Roma al corteo per Ramy, Meloni: “Ennesimo ignobile episodio di disordine e caos”. Disordini anche a Bologna: 2 denunciati
- Postato il 12 gennaio 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Tra bombe carta, fumogeni e aggressioni, ieri sera a Roma abbiamo assistito all’ennesimo, ignobile episodio di disordine e caos ad opera dei soliti facinorosi scesi in piazza non per manifestare per una causa, bensì per puro spirito vendicativo“. La presidente del Consiglio, sui social, condanna così gli scontri che si sono verificati a Roma tra i manifestanti e la Polizia durante il corteo “Giustizia per Ramy”, il 19enne egiziano morto il 24 novembre alla periferia di Milano dopo un lungo inseguimento da parte dei carabinieri mentre lui si trovava insieme a Fares Bouzidi a bordo di uno scooter. “Non si può utilizzare una tragedia per legittimare la violenza“, incalza la premier. “Alle Forze dell’Ordine – aggiunge – va la nostra solidarietà, insieme agli auguri di pronta guarigione agli agenti feriti. Siamo dalla vostra parte”, conclude Meloni.
Tra bombe carta, fumogeni e aggressioni, ieri sera a Roma abbiamo assistito all’ennesimo, ignobile episodio di disordine e caos ad opera dei soliti facinorosi scesi in piazza non per manifestare per una causa, bensì per puro spirito vendicativo. Non si può utilizzare una tragedia… pic.twitter.com/HHcKD5I8Fq
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) January 12, 2025
Gli scontri nella Capitale – Mentre a Milano, la città dove Ramy viveva, la manifestazione si è svolta senza tensioni, nella Capitale – dove alcune centinaia di persone si sono radunate nel quartiere San Lorenzo in un presidio organizzato da collettivi autonomi e gruppi studenteschi – la situazione è ben presto degenerata: i manifestanti hanno prima lanciato bombe carte e fumogeni contro il supermercato In’s del quartiere e poi altre bombe carta e fumogeni contro le camionette della polizia. A quel punto le forze dell’ordine hanno reagito con una carica, decisa – si è appreso in seguito – direttamente dal questore di Roberto Massucci per tutelare l’incolumità degli agenti. Il bilancio finale è di otto agenti rimasti feriti negli scontri, colpiti da petardi e bottiglie: a quanto si apprende appartengono tutti al commissariato San Lorenzo.
Disordini anche a Bologna: due denunciati – Momenti di tensione sabato sera anche al presidio bolognese per Ramy, dove sono partiti lancia di oggetti nei confronti del cordone di polizia schierato con l’esplosione di alcuni petardi. In un paio di occasione le forze dell’ordine sono entrate in contatto con gli studenti per respingerli. Due persone sono state denunciate, nella notte, dalla polizia: si tratta di un 23enne e un 30enne che dovranno rispondere di resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, omesso preavviso e travisamento. I due sono stati fermati e poi rilasciati. La manifestazione era stata organizzata alle 20 in piazza San Francesco, nel pieno centro della città, dove è stato appeso uno striscione al portone della basilica per chiedere verità e giustizia. Alla fine del presidio, alcune decine di persone, molte delle quali minorenni, si è staccato: sono stati scoppiati alcuni petardi nella vicina via del Pratello, strada dei locali e dove si trova anche un Commissariato di polizia, con lanci di sedie e di oggetti. Sono intervenuti gli agenti in tenuta antisommossa e c’è stato qualche contatto. Sono state spostate anche le transenne di un cantiere. I manifestanti si sono poi dispersi e molti hanno continuato a fare atti vandalici nel centro della città, sono state infrante vetrine. È stata presa d’assalto anche la Sinagoga di Bologna, come reso noto il sindaco Matteo Lepore che ha espresso solidarietà alla comunità ebraica.
Piantedosi : “Diritto di manifestare non può essere scusa per violenza” – Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha sottolineato che le aggressioni alle forze dell’ordine “devono essere condannate da tutti, senza indecisioni o speciosi distinguo” aggiungendo che il diritto a manifestare non “può mai essere usato come scusa per atti di violenza, intimidazione o per sfidare l’autorità dello Stato“. “Chi si macchia di queste azioni vergognose, a partire da quelle poste in essere nelle ultime occasioni – ha annunciato- sarà perseguito con la massima determinazione”.
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