Sciopero in tutte le fabbriche Ilva: gli operai di Taranto in corteo contro i rischi della vendita
- Postato il 16 ottobre 2025
- Lavoro
- Di Il Fatto Quotidiano
- 1 Visualizzazioni
.png)
La paura di una vendita che rischia di diventare uno smembramento, con l’ipotesi di 5.000 esuberi e uno scenario legato più all’ambito finanziario che industriale. E intanto il tergiversare del governo, nonostante i continui inviti a un intervento diretto per garantire la transizione e l’occupazione. Così, alla fine, i lavoratori dell’Ilva si fermano. Gli operai sono in sciopero per 24 ore in tutti i siti del gruppo per richiamare l’attenzione sulla vertenza che riguarda 10.700 occupati diretti, oltre 1.500 di Ilva in As e 6mila dell’indotto.
La mobilitazione è stata confermata nonostante la convocazione di un vertice per il 28 ottobre prossimo a Palazzo Chigi. A Taranto, sfidando il maltempo, è partito un corteo di lavoratori e sindacati dalla fabbrica per raggiungere Palazzo di città, dove si terrà un sit-in e verrà consegnato un documento al sindaco Piero Bitetti. La convocazione a Palazzo Chigi, hanno spiegato Fim, Fiom e Uilm, è “un primo importante risultato ottenuto con la mobilitazione e le assemblee che si sono tenute in tutti i siti del gruppo con la partecipazione dei lavoratori di Adi, Ilva As e dell’indotto” ma “restano confermate tutte le ragioni dello sciopero”.
Le sigle metalmeccaniche evidenziano la necessità di “un progetto industriale che garantisca la realizzazione della decarbonizzazione della produzione, l’ambientalizzazione ed il ripristino di luoghi di lavoro sicuri e dignitosi”. Poi invocano “l’intervento pubblico che garantisca tutta l’occupazione” e ribadiscono “la contrarietà ad una cassa integrazione senza una chiara prospettiva” e “il mantenimento dell’integrità del gruppo, no allo spezzatino societario”.
L'articolo Sciopero in tutte le fabbriche Ilva: gli operai di Taranto in corteo contro i rischi della vendita proviene da Il Fatto Quotidiano.