Sciopero generale per Gaza, la Cgil in piazza. Viabilità a rischio: corteo da Cornigliano fino alla prefettura
- Postato il 19 settembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Oggi è la giornata dello sciopero generale proclamato dalla Cgil “per Gaza e contro tutte le guerre”. La mobilitazione nazionale a Genova vede l’astensione di 8 ore di lavoro e una manifestazione che attraverserà la città durante la mattinata.
Il traffico cittadino, quindi, questa mattina è a serio rischio caos. Il corteo è partito poco dopo le 9 dai giardini Melis di Cornigliano, per poi spostarsi sulla Guido Rossa, passando poi in Lungomare Canepa. Dopo è previsto il passaggio in via Gramsci fino al centro cittadino. Una volta arrivati “a Genova”, i manifestanti raggiungeranno la prefettura passando da via di Francia, via Milano, via Buozzi, via Gramsci, piazza della Nunziata, largo Zecca e infine piazza Lanfranco. L’arrivo è previsto in tarda mattinata.
Nel frattempo è stato predisposto anche un presidio a varco Etiopia a Sampierdarena, Dallo sciopero sono esclusi i settori lavorativi considerati essenziali dalla legge 146, vale a dire Sanità, nettezza urbana, trasporto pubblico, assistenza sociale, scuola e poste.

Igor Magni: “Non c’è tempo da aspettare”
“Il segnale che vogliamo dare e ne parleremo con la prefettura appena saremo ricevuti al nostro arrivo alla fine del corteo è quello di ribadire quanto già richiesto con un testo ufficiale che abbiamo consegnato sempre in prefettura nel nostro presidio di venerdì scorso, cioè quello dell’urgenza di iniziare a interessarsi sul serio di quello che sta succedendo sul territorio palestinese nella striscia di Gaza, Gaza City – ha detto Igor Magni Segretario Generale della Camera del Lavoro Metropolitana di Genova – Lì ci sono stati 165.000 mordi di cui 20.000 bambini, 165.000 feriti. Stiamo parlando di numeri che ormai sono dichiarati non da noi ma dalle commissioni che se ne stanno occupando come di un genocidio e noi non riusciamo né il governo italiano né i governi europei a prendere una decisione che finalmente metta nelle condizioni di aprire una via diplomatica per fermare quello che sta accadendo”.
“Chi ci governa dovrebbe ascoltare chi gli ha votati e chi gli sta dicendo che noi non vogliamo guerre, che noi vogliamo uscire da questo clima e che vogliamo che ci si occupi dei problemi veri delle persone che abitano in questi paesi, in queste nazioni e che hanno bisogno di avere una speranza che è la speranza di vita di fronte alla morte”.
E sulla opportunità di aver chiamato uno sciopero generale quando era già stata fissata una mobilitazione nazionale dai sindacati di base per il prossimo lunedì risponde: “C’è stata una decisione presa dalla CGL nazionale che ha indicato nella giornata di oggi una mobilitazione nazionale, e noi a Genova avevamo già annunciato in caso di attacco alla flottiglia, alla missione della flottiglia, uno sciopero generale cittadino. Abbiamo pensato che c’era un’urgenza, l’urgenza era quella di manifestare oggi perché quello che è successo nelle scorse ore è drammatico, qualche volta non si può aspettare, qualche volta bisogna rompere gli indugi e intervenire subito e far sentire subito la nostra voce. Che ci sia un altro sciopero lunedì, molto bene, una mobilitazione che si allunga e che deve durare nel tempo, sapendo che abbiamo poco tempo perché quella che è la situazione con l’attacco di terra su Gaza City, le persone che scappano con quello che hanno poco e non sanno dove andare e morono durante questo tentativo di fuga verso l’ignoto, è una situazione che va affrontata subito, non c’era tempo di aspettare”.
Le motivazioni dello sciopero
“Il precipitare dei fatti drammatici di queste ore a Gaza impone uno sforzo straordinario da parte di tutte e tutti e, come già preannunciato nelle scorse settimane, la Camera del Lavoro di Genova chiama lo sciopero generale a sostegno e in solidarietà del popolo palestinese – ha scritto la Cgil in una nota stampa – Chiediamo di fermare subito ogni intervento militare nella Striscia, di sostenere e garantire la sicurezza della Global Sumud Flottilla e di tutte le missioni umanitarie in corso, di garantire corridoi umanitari e mettere in sicurezza la popolazione civile”
“La Cgil chiede che venga sospeso ogni accordo di cooperazione commerciale e militare con Israele finché non si ferma la guerra a Gaza e l’occupazione della Cisgiordania – prosegue il sindacato – È necessario mettere in campo azioni concrete per rimuovere l’embargo umanitario e riconoscere lo stato di Palestina. I governi e le istituzioni internazionali si devono adoperare immediatamente per fermare ciò che sta accadendo, fino ad arrivare alla convocazione di una conferenza di Pace sotto egida ONU”.