Sciopero della Cgil per Gaza, la manifestazione a Montecitorio: “Stop al genocidio e agli accordi militari Italia-Israele”

  • Postato il 19 settembre 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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In tanti, in tutta Italia, hanno risposto all’appello lanciato lunedì scorso dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini che aveva chiamato a raccolta i suoi lavoratori per partecipare ad uno sciopero di 4 ore per chiedere la fine del genocidio a Gaza e lo stop degli accordi commerciali ed economici tra Italia e Israele.

Nella Capitale un migliaio di persone hanno voluto aderire allo sciopero ed hanno incrociato le braccia davanti a Montecitorio. Tra i partecipanti, oltra alla Cgil, anche i partiti di opposizione al governo Meloni, le Ong e il Global Movement to Gaza. Tante le bandiere palestinesi che hanno sventolato sotto l’obelisco della Camera. Centinaia di barchette di carta con i colori della Palestina e un lutto esposto sul petto o al braccio per mostrare vicinanza ad una popolazione, quella palestinese, oramai allo stremo e affamati.

“Quello di oggi è uno sciopero organizzato per chiedere la fine del genocidio a Gaza e la fine di tutti gli accordi militari tra Italia e Israele”, ha detto Natale Di Nicola della Cgil. “È evidente che il nostro movimento ha parlato al cuore delle persone perché dove i governi non fanno nulla contro il genocidio, noi ci siamo mobilitati – ha detto Giorgina Levi, portavoce del Global Movement to Gaza -. Le barche sono più di 45 e sono partite. Stanno affrontando un mare impegnativo ma siamo diretti verso Gaza”.

Alla manifestazione sotto alla Camera hanno aderito anche alcuni partiti dell’opposizione. Dal Pd ad Avs, passando per il M5s, le delegazioni si sono alternate al microfono per parlare alla gente e per mostrare quanto poco sta facendo il governo Meloni per la fine del conflitto in Medio Oriente.

“Quello che accade a Gaza è un genocidio che fa male e che viene fatto nel silenzio assordante del governo italiano. Per questo all’esecutivo chiediamo di essere all’altezza della storia del Paese”, ha detto il senatore dem, Francesco Boccia. Sulla stessa linea anche Avs che ieri ha visto respingere la loro richiesta di visto per Israele. Un viaggio programmato che era stato organizzato per documentare quanto accade in Cisgiordania e nella Striscia, ma che hanno dovuto rimandare perché respinti dal governo di Netanyahu. “In questo momento ognuno è chiamato a fare la propria parte per mostrare che il popolo italiano dice basta”, ha detto Francesca Ruocco di Avs. Tra le Ong presenti in piazza anche Emergency che con la sua nave Life Support provvederà a sostenere dal punto di vista sanitario e logistico la Global Sumud Flotilla. “Emergency è testimone da più di un anno di quello che sta accadendo nella Striscia con le sue due strutture. Sono aumentati i pazienti che arrivano nelle strutture ed oggi sono quasi 500”, ha rimarcato Maura Morgigni di Emergency.

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Il Fatto Quotidiano

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