Schlein: “Dove governa la destra libertà di stampa a rischio”
- Postato il 27 ottobre 2025
- Politica
- Di Blitz
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“La violenza dell’attacco (di Meloni in Aula contro Schlein, ndr) dimostra che abbiamo ragione, non si è mai visto un premier che si occupa di attaccare le opposizioni, i sindacalisti, i magistrati e non occuparsi delle liste d’attesa”. Così la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, è intervenuta a Che tempo che fa sul Nove, rispondendo alle parole dure pronunciate in Parlamento dalla premier. La leader dem ha poi chiarito la polemica sul caso Ranucci: “Io non ho detto che loro sono i mandanti dell’attentato a Ranucci ma che dove governa la destra è a rischio la libertà di stampa. Se sono solidali con Ranucci perché non ritirano le querele? Perché Meloni non fa mai una conferenza stampa?”.
“La destra è insofferente verso i limiti della democrazia”
Proseguendo il suo intervento, la segretaria del Pd ha denunciato l’assenza di condanna da parte della destra per recenti episodi di violenza: “Da parte della destra non ha detto una parola per l’uccisione di un autista o per il liceo devastato dai fascisti o per un giornalista aggredito a Roma. Noi la violenza la condanniamo sempre, spero che la faccia anche la destra”.
Schlein ha poi criticato duramente l’impianto istituzionale proposto dal governo: “La destra è insofferente verso i limiti della democrazia, lo si vede con la riforma del premierato che accentra ancora di più i poteri, con la riforma delle Università dove il governo vuole nominare un membro in ogni ateneo, e anche con la riforma della giustizia. La destra vuole indebolire la magistratura e rendere i magistrati meno indipendenti rispetto al governo”.
Identità del Pd e alleanze future
Elly Schlein ha poi toccato i temi sociali ed economici, evidenziando il divario tra “il racconto di Meloni di un Paese a colori” e “una realtà in bianco e nero”. Ha parlato di sanità “al collasso”, liste d’attesa infinite e fuga dei giovani: “Negli anni di governo di Meloni sono andati via dall’Italia 500 mila giovani italiani, tutti emigrati all’estero, un decreto flussi all’incontrario”.
Rivendicando i progressi del partito, Schlein ha ricordato: “Quando sono arrivata il Pd era al 14%, era dietro M5S; alle europee abbiamo raggiunto il 24%, nessun partito in Europa è cresciuto di 10 punti percentuali”. Sulle alleanze con il Movimento 5 Stelle, ha chiarito: “Conte ha detto che vuole costruire un’alleanza su un programma progressista e coerente: io sono d’accordo”. E sulla politica estera ha ribadito: “Il Pd non ha dubbi: non ci può essere una pace giusta senza l’Ucraina seduta al tavolo, la pace non può essere la resa dell’Ucraina”.
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