Scatti osé nella notte? Chi hanno beccato: il caso che indigna Treviso

  • Postato il 13 marzo 2025
  • Di Libero Quotidiano
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Scatti osé nella notte? Chi hanno beccato: il caso che indigna Treviso

Di giorno educatrice in un asilo parrocchiale, di sera protagonista di scatti osé su OnlyFans. Nell'hinterland della provincia di Treviso non si parla d'altro che della maestra che per arrotondare lo stipendio, offriva contenuti a pagamento sfruttando Telegram per attirare un pubblico più ampio. Tutto nella riservatezza più assoluta fin quando qualche genitore, navigando in internet l'ha riconosciuta in alcuni scatti espliciti e ha sollevato un polverone. «Non è accettabile che un'educatrice di un asilo parrocchiale mercifichi il proprio corpo», hanno tuonato mamme e papà. Per loro non si tratta di moralismo, ma di coerenza: una scuola con un'ispirazione cristiana dovrebbe contare su figure che incarnano i suoi valori.

«Ognuno è libero nella vita privata, ma ci sono limiti», hanno puntualizzato le famiglie chiedendosi come possa una persona con una doppia vita così marcata trasmettere principi educativi ai più piccoli. Di fronte alle proteste dei genitori la scuola ha convocato la maestra e l'ha messa di fronte a una scelta drastica: smettere con i contenuti erotici o dire addio al posto di lavoro. In attesa di conoscere la decisione della donna, Simonetta Rubinato, presidente della Federazione Italiana Scuole Materne di Treviso, ha dichiarato che nessuna segnalazione ufficiale è giunta dalle famiglie, ma ha sottolineato anche che «vicende delicate come questa vanno gestite con riserbo, per tutelare i diritti di tutti».

 

 

Pertanto ha invitato i genitori a confrontarsi direttamente con la scuola. Il parroco, legale rappresentante della scuola, e perciò datore di lavoro della maestra, si riserva, dopo i dovuti approfondimenti, nei prossimi giorni, «di prendere i provvedimenti opportuni sulla vicenda, auspicando che sia rispettata la riservatezza delle persone, a tutela della serenità di tutta la Comunità educante» La vicenda, riportata da Il Gazzettino di Treviso, non è un caso isolato nella provincia trevigiana. Qualche anno fa, una barista di San Fior abbandonò il lavoro per dedicarsi a OnlyFans, triplicando i guadagni. E una decina di anni prima, una supplente del liceo Duca degli Abruzzi finì nei guai per vecchie foto erotiche rispuntate online. Ma che un'educatrice di un asilo parrocchiale finisse sotto i riflettori per contenuti hot è una novità assoluta, che rende la vicenda ancora più spinosa.

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Libero Quotidiano

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