Scappa contromano e aggredisce i vigili: scena da film a Roma
- Postato il 17 maggio 2025
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- Di Virgilio.it
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Non si è fermato all’alt, non aveva l’assicurazione e, come se non bastasse, ha pure alzato le mani contro chi cercava di fermare quella folle corsa. A Roma Est, tra Lunghezza e Villaggio Prenestino, è andato in scena l’ennesimo inseguimento da film, che ha trasformato un tranquillo pomeriggio di maggio in un incubo per residenti e automobilisti. Protagonista: un uomo di 49 anni, ora denunciato a piede libero dopo una sequenza di violazioni da manuale, e non certo quello della strada.
Roma è il set del “fattaccio”
Il teatro del caos è il Municipio VI, zona già abituata a episodi di illegalità diffusa, ma questa volta il copione ha superato ogni aspettativa. Tutto ha inizio quando una pattuglia della Polizia Locale ferma una Volkswagen Golf in via Prenestina: un controllo di routine, uno dei tanti. Ma dai terminali emerge subito l’anomalia: l’auto è senza assicurazione. A quel punto, invece di collaborare, il conducente decide di premere il piede sull’acceleratore. E via, a tutta velocità, nel traffico del quadrante est della Capitale.
È una fuga ad alto rischio, durante la quale l’uomo sfreccia più volte contromano, taglia incroci, mette in pericolo automobilisti, passanti, bambini. Una corsa cieca, insensata, nel tentativo disperato di sottrarsi a un verbale. Terminata, per sua sfortuna, in via del Fosso dell’Osa, dove gli agenti riescono finalmente a bloccarlo. Ma non è ancora finita.
Perché, una volta circondato, il 49enne non si arrende. Inveisce, insulta, e poi aggredisce fisicamente i caschi bianchi, in un crescendo che lascia esterrefatti anche i residenti, accorsi in strada al suono delle sirene. Momenti di tensione, urla, agitazione. Una scena che molti raccontano come un’escalation surreale, una bomba esplosa nel silenzio del primo pomeriggio romano.
Condotto in caserma
Alla fine, l’uomo viene ammanettato e condotto in caserma. Le accuse sono pesanti: resistenza a pubblico ufficiale, minacce e lesioni, a cui si aggiunge una sfilza di violazioni al Codice della Strada. Tra queste, guida pericolosa, manovre azzardate e transito contromano in arterie ad alto scorrimento. La Volkswagen Golf viene posta sotto sequestro: una macchina che non doveva nemmeno essere in circolazione.
Nel quartiere, il giorno dopo, resta lo sconcerto. C’è chi si chiede come sia possibile che un’auto priva di assicurazione continui a circolare indisturbata e chi punta il dito contro i controlli ancora troppo sporadici. La Polizia Locale, da parte sua, sottolinea come l’intervento sia stato tempestivo e risolutivo e come il loro operato abbia evitato conseguenze ben peggiori. Ma la sensazione diffusa è quella di una città che cammina su un filo, dove basta un uomo in fuga per trasformare il quotidiano in tragedia.
Scenari sempre più frequenti
E qui si apre anche una riflessione più ampia. Perché episodi del genere — purtroppo sempre più frequenti — non sono solo cronaca nera. Sono il sintomo di una tensione sociale crescente, di un’impunità percepita, di una legalità che, in certi angoli di Roma (e non solo), sembra un concetto aleatorio. E dove chi dovrebbe rispettare la legge, spesso si sente padrone della strada.
Chi lavora in divisa, ogni giorno, lo sa bene. Fermare un’auto può sembrare banale, ma in realtà è diventato un atto potenzialmente pericoloso. Perché non si sa mai chi c’è al volante: un distratto? Un recidivo? O qualcuno pronto a reagire con la violenza pur di non rispondere delle proprie azioni? Questa volta è andata “bene”: nessun ferito grave, denuncia depositata, auto sequestrata. Ma la prossima? Roma, nel frattempo, continua a correre. Anche quando sarebbe ora di fermarsi.