Savona, un migliaio al funerale di Monica Arnaldo. Russo: “Andare avanti pensando al suo sorriso accogliente e aperto a tutti”
- Postato il 4 febbraio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. La cattedrale del Duomo così piena non si vedeva da tempo. Un migliaio di persone sono accorse per dare l’ultimo saluto a Monica Arnaldo, scomparsa (nella tarda serata di sabato 1 febbraio), a 59 anni, dopo aver combattuto dignitosamente una lunga malattia.
L’avvocato savonese avrebbe compiuto 60 anni il 21 aprile, tante le sue amate amiche e amici che sono venuti oggi a renderle omaggio. Molti anche gli avvocati, tra cui il sindaco Marco Russo, che hanno preso parte alla celebrazione presieduta da don Piero Giacosa. E poi moltissimi gli amici dei due figli di Monica, Giacomo (che insieme alla fidanzata è titolare del ristorante “Scrap” al porto di Savona) e Francesca, che studia a Milano, e dell’amatissimo marito, Sergio.
Non sono mancanti tra i volti che hanno riempito le panche del Duomo, gli amici di famiglia. Soprattutto quelli del papà, Piero Arnaldo, ex agente immobiliare di via Paleocapa e che aveva lanciato locali, diventati punti d’incontro importanti per la movida savonese, come il bar “Riviera” e il “Barolo Chinato”. Insomma c’erano proprio tutti a salutare Monica, anche gli assessori Lionello Parodi e Gabriella Branca oltre all’ex sindaco, Ilaria Caprioglio.
Tanta commozione tra i presenti, alcuni dei quali hanno indossato una spilla con un fiore di carta, quelli che Monica amava tanto indossare. Una celebrazione sentita ma allo stesso educata e composta, come era Monica.
“Voi che siete qua non dovete dire che vi è toccato venire per Monica – afferma don Piero, durante l’omelia – ma se siete qui è perché la vita di Monica è stata terribilmente significativa”.
“Non bisogna razionalizzare la morte, ma bisogna dire che ci fa paura, e bisogna dirglielo in faccia – continua il sacerdote – Monica sarà per sempre con tutti noi, ha abbandonato solamente la vita terrena per abbracciare la Casa del Padre”.
“Ora dovrà dare forza alla famiglia, e a tutti voi amici e conoscenti, ma sono sicuro che lo farà. La sua vita è stata testimonianza di amore e continuerà ad esserlo“, conclude don Piero.
“L’immagine che mi accompagna è quella del sorriso – afferma il sindaco Russo, nel suo messaggio di saluto – perché era un sorriso che parlava e descriveva ciò che Monica era, sia come avvocato che come persona”.
“Era un sorriso aperto agli altri, ai molteplici interessi, esperienze e relazioni. Un sorriso accogliente perché sapeva recepire le idee degli altri, era un sorriso serio perché era un avvocato preparato che coglieva la serietà della fiducia che riceva, la serietà delle cose che doveva portare avanti. Un sorriso consapevole delle difficoltà, delle soluzioni e della delicatezza del contraddittorio che c’è nel nostro lavoro. Un sorriso che descriverà la profondità della persona che era“, prosegue il primo cittadino.
“Quando mi è stato chiesto di dire due parole oggi, ho pensato che solo il silenzio avrebbe potuto esprimere la profondità del dolore, che non c’erano parole per contenere questa tragedia. Poi mi sono venute in mente le parole che mi ha detto il papà Piero “è dura ma bisogna andare andare avanti”, ecco la ricchezza che esprimeva questa frase. Allora ho pensato che per tutti è possibile guardare avanti, pensando al sorrido accogliente, serio, consapevole e aperto di Monica“, conclude Marco Russo.
“Ci hai fatto una brutta cosa Monica, una cosa scellerata -afferma con tata commozione dall’ambone il papà Piero – tutti possono sbagliare ma, a questa cosa non c’è rimedio. Sarebbe inutile dire che persona, figlia, moglie e madre splendida sei, lo sappiamo tutti. Sì dico sei perché sarai per sempre in mezzo a noi. Ci vediamo a casa Monica“.