Savona, la processione del Venerdì Santo è una tradizione: ecco i gruppi che porteranno le quindici casse il 18 aprile
- Postato il 16 aprile 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. Saranno circa 700 i portatori delle 15 casse lignee che daranno vita alla processione del Venerdì Santo prevista per il 18 aprile. Una tradizione che va indietro nei secoli (agli inizi del 1800 per come la conosciamo noi oggi) e che si tramanda da padre e figlio. 700 portatori o cosiddetti “camalli” proprio perché nel passato a portarle erano, soprattutto, i portuali.
Quindici casse e sei confraternite (Cristo Risorto, Santi Agostino e Monica, Santi Pietro e Caterina, SS. Trinità, Santi Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Petronilla e Nostra Signora di Castello) già esistenti nel Trecento, sul Priamar, che danno vita ad un evento di fede e di devozione popolare, che si svolge ogni due anni.
Le casse
1. La promessa del Redentore
Custodita nell’oratorio dei SS. Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Petronilla di via Guidobono, è opera di Filippo Martinengo detto il “Pastelica” (Savona 1750-1800). La cassa fu portata per la prima volta in processione nel 1791. I portatori sono 20 per posa. Indossano la cappa della confraternita, bianca con nastri rossi.
2. L’Annunciazione
Custodita nell’oratorio del Cristo Risorto, in largo Varaldo, è opera di Anton Maria Maragliano (Genova 1664-1739). I portatori sono 12 per posa. La cappa bianca è con nastri bianchi.
3. L’Orazione nell’orto
Custodita nell’oratorio dei Ss. Giovanni Battista, Evangelista e Petronilla, cappa bianca con nastri rossi. È opera di Anton Maria Maragliano (Genova 1664-1739), scolpita intorno al 1728. I portatori sono 20 per posa. Come da tradizione verrà portata dai vigili del fuoco che saranno in divisa sotto la cappa. I pompieri savonesi avranno anche il compito di suonare la Campanassa per dare il via alla processione (intorno alle 20-30).
4. Il Bacio di Giuda
Custodita nell’oratorio dei SS. Agostino e Monica, chiesa di santa Lucia, è opera di Giuseppe Rungaldier che la scolpì ad Ortisei nel 1926. I portatori sono 16 per posa con altrettanti cambi. La cappa bianca con nastri verdi
5. Cristo legato al palo
Custodita nell’Oratorio dei SS. Giovanni Battista, Evangelista e Petronilla, ed è opera di ignoto genovese del XVIII secolo. I portatori sono 8 per posa con altrettanti cambi. Da sempre la cassa dei Lavagnolesi, arricchita dai portatori della comunità indiana savonese.
6. La Flagellazione
L’opera lignea, di ignoto di scuola napoletana del XVII secolo, è custodita nell’oratorio dei santi Pietro e Caterina, di via Dei Mille. I portatori sono 12 per posa con altrettanti cambi. La cappa è bianca con nastri blu. Militi della Croce Bianca (oltre a coloro in servizio per il soccorso durante la Processione).
7. L’incoronazione di spine
Opera del Maragliano (Genova 1664-1739) che la scolpì nel 1700. E’ custodita nell’oratorio dei santi Agostino e Monica, nella chiesa di Santa Lucia. Restaurata nel 2009. I portatori sono 12 per posa con altrettanti cambi. La cappa è bianca con nastri verdi. Al gruppo storico guidati dal dottor Galleano, il cui padre è stato Priore Generale, si aggiungono gli scout e gli operatori della ditta Bazzino che cura, gratuitamente, lo spostamento delle casse di SS. Agostino e Monica in Cattedrale.
8. Ecce Homo
E’ la cassa più recente, venne scolpita da Renata Cuneo tra il 1977 e 1978, in sostituzione della cassa di G.A. Torre, con lo stesso soggetto, che si dice andò distrutta durante un bombardamento nel 1944. Custodita nell’oratorio dei santi Pietro e Caterina. I portatori sono 12 per posa con altrettanti cambi.
9. Cristo che cade sotto la croce ed è aiutato dal Cireneo
Si può ammirare nell’oratorio dei santi Pietro e Caterina, e viene attribuita ad ignoto di scuola napoletana del XVII secolo. I portatori sono 12 per posa con altrettanti cambi.
10. Cristo spirante in Croce
Opera del periodo più maturo del Maragliano è custodita nell’oratorio dei SS Giovanni Battista, Evangelista e Petronilla. È stata restaurata nel 2000. I portatori sono 24 per posa con altrettanti cambi.
11. Cristo morto in Croce
Opera di ignoto di scuola romana del XVI secolo, si dice dono dei Della Rovere alla confraternita di Nostra Signora di Castello alla quale questi appartenevano. Si tratta di un Crocifisso processionale successivamente adattato a “cassa” e arricchito di putti barocchi opera , forse, del genovese Bartolomeo Musso. I portatori sono 20 per posa con altrettanti cambi. La cappa è blu con risvolti bianchi e cordone bianco.
12. La Deposizione dalla Croce
Opera del Martinengo detto il “Pastelica” risalente al 1793 circa, è custodita, come il Cristo morto, nell’oratorio di Nostra Signora di Castello, in via Manzoni. I portatori sono 26 per posa con altrettanti cambi. E’ tornata dal restauro (effettuato dal genovese Nino Silvestri) e che è stato reso possibile grazie al contributo della Fondazione De Mari. E’ la cassa dei ferrovieri.
13. La Pietà
Scolpita nel 1833 dal savonese Stefano Murialdo detto “Crocetto” (1776-1838), probabilmente allievo del Martinengo, venne ritoccata e migliorata dal Brilla nel 1842. Restaurata nel 2001, è custodita dall’oratorio di Nostra Signora di Castello. I portatori sono 12 per posa con altrettanti cambi.
14. La Deposizione nel Sepolcro
Scolpita nel 1866 dallo scultore savonese Antonio Brilla (1813-1891. Custodita nell’oratorio del Cristo Risorto, venne restaurata nel 2004. I portatori sono 24 per posa con altrettanti cambi. Oltre al gruppo storico dei giocatori Cus Rugby Savona; quest’anno si uniscono studenti del Liceo Scientifico “Orazio Grassi” coordinati prof. Peirone ed i camalli del porto della pesistica “Portuali Savona Lotta”.
15. L’Addolorata
Attribuita a Filippo Martinengo, detto “Pastelica”(Savona 1750-1800) appartiene all’Arciconfraternita della SS. Trinità, è custodita nell’oratorio dei santi Giovanni Battista Evangelista e Petronilla, che ospita l’Arciconfraternita. I portatori sono 8 per posa con altrettanti cambi. La cappa è rossa con risvolti bianchi.
Il percorso
Partenza da piazza Duomo alle ore 20.30: piazza Cavallotti, via Giuria, via Gramsci, piazza Leon Pancaldo, via Paleocapa, corso Italia e piazza Sisto IV. Mentre le casse entrano in piazza Sisto IV, si potrà ascoltare in sottofondo la voce di Don Giovanni Margara che le descriverà e farà un breve commento. Al termine il vescovo, Monsignor Calogero Marino, impartirà dal balcone del palazzo del Comune la benedizione, con lui il sindaco e il priore generale che quest’anno sarà Roberto Bertola della confraternita del Cristo Risorto.