Savona, in centinaia aderiscono allo sciopero dei metalmeccanici: “Lottiamo per il contratto nazionale”
- Postato il 14 gennaio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. Un presidio di circa 300 persone ha animato questa mattina (14 gennaio), via Gramsci. Sotto la sede dell’Unione Industriali, infatti, si è svolto il presidio legato allo sciopero dei metalmeccanici, proclamato da Fim, Fiom e Uilm Savona.
“Siamo qui a lottare per il contratto nazionale perché sia dignitoso: più salario e meno orario, – ha spiegato Patrizio Lai di Uilm Savona. – Vogliamo anche che i famosi lavori interinali inizino a diminuire, c’è più lavoro precario che fisso. I dati dicono che i posti di lavoro sono in aumento, ma in realtà cresce solo il lavoro precario. Il contratto collettivo nazionale norma e aiuta i lavoratori e le aziende ad avere anche stabilimenti più sicuri. Ci sono problemi di sicurezza e legati ai salari: è importantissimo firmare questo contratto. Da Confindustria ci aspettiamo un esame di coscienza”.
Dello stesso avvio anche Simone Mara di Fim Cisl Liguria: “Siamo convinti che il contratto collettivo nazionale sia l’unico strumento per recuperare del reddito. I lavoratori e le lavoratrici del settore metalmeccanico necessitano di avere questo contratto. Inaccettabile da parte di Federmeccanica questo attacco diretto alla struttura del contratto. Crediamo sia fondamentale che Confindustria di Savona e Unione Industriali si facciano sentire per andare a riaprire la trattativa. In particolare abbiamo Continental e Bitron e la vertenza ancora aperta di Piaggio Aerospace e LaerH: servono investimenti, una migliore qualità della vita sul posto di lavoro, salute e sicurezza”.
Soddisfatto per l’esito del presidio Cristiano Ghiglia di Fiom Cgil Savona: “Il presidio è riuscito, siamo soddisfatti per questo, – ha affermato. – La rottura della trattativa per il contratto collettivo nazionale del lavoro è un argomento sentito dai lavoratori savonesi. Abbiamo ritenuto opportuno, oltre alle questioni legate al contratto, richiedere anche un incontro a Confindustria per ricordare che questa provincia conta tante, troppe vertenze non risolte: pensiamo a Piaggio, LaerH, Automotiv, Trench, Semar. Necessitano di una risposta e serve un impegno un po’ più marcato”.