Savona, il dramma di Gaza nella Sala Rossa del Comune con “Be my voice”
- Postato il 18 gennaio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. Arriva oggi pomeriggio, sabato 18 gennaio, dalle 15 alle 18, nella Sala Rossa del Comune la mostra “Be my voice”, un diario per Gaza con le immagini di Marcella Brancaforte accompagnate dai testi di AlHassan Selmi, giornalista di Gaza, attualmente nella Striscia. Un appuntamento per riflettere, ma non solo. Alle 16,30 anche il collegamento con Al Hassan Selmi e Marcella Brancaforte nell’ambito di questo evento.
“Un’immersione visiva in un tempo frenetico e devastato, uno spazio in cui curare e rammendare i drammi di un genocidio atrocemente prolungato e attuale, troppo grande per i nostri occhi. La narrazione – spiegano gli organizzatori, Associazione Culturale Liguria Palestina, Bottega della Solidarietà Savona e ReteNoBavaglioLiguria – si realizza con la pratica quotidiana del raccontare il genocidio in atto fermando in un diario quotidiano alcune delle migliaia immagini che da 15 mesi invadono i nostri cellulari, questo storytelling nasce dall’urgenza di trasmettere anche qui al ‘silent world’. Come lo chiama Alhassan Selmi, il fatto presente, che è già storia”.
“La storia della fine di un’umanità che non vuole morire, che reclama il suo diritto alla vita – rimarcano – all’aiuto umanitario, all’informazione, alle cure, allo studio; a un dialogo di pace che si incentra su una delle tantissime storie drammatiche di Gaza, una storia che è anche la nostra storia”.
“La storia di Gaza passa dagli occhi di Alhassan Selmi, prende forma nelle sue parole che transitano tra le matite di Marcella, in un’altalena tra speranza e disperazione, diventano rose, distese di rovine, momenti semplici di un dialogo improbabile che nel diario disegnato diventa infine testimonianza concreta”
“Di fronte alle ingiustizie e all’oblio – concludono – queste immagini ci sollecitano a stare a contatto con il tempo distopico che viviamo, a continuare a raccontare la storia di Gaza, a difendere i Diritti Umani, che reclamano di tornare ad essere presenti e inalienabili per tutti”.