Savona, bandiera della Palestina esposta dal balcone del Comune. Vaccarezza: “La legge è uguale per tutti, meno che per i compagni”
- Postato il 29 novembre 2025
- Politica
- Di Il Vostro Giornale
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Savona. “Questa mattina ho appreso che sul balcone del Comune di Savona, affacciato su piazza Sisto IV, è stata nuovamente esposta la bandiera palestinese. In un primo momento ho pensato fosse impossibile, ma come vedete dalla foto la notizia è assolutamente fondata. La bandiera era già stata esposta in passato e, per quanto risulta, rimossa a seguito di una diffida della Prefettura”, le parole del consigliere Angelo Vaccarezza.
“Non sappiamo se questa nuova esposizione sia avvenuta perché chi amministra ritenga di poter ignorare le regole, per una volontà di sfidare le autorità, oppure per altre motivazioni comunque riconducibili ad una certa parte politica.
Vale la pena ricordare che la normativa è chiara. L’articolo 8 del D.P.R. 7 aprile 2000, n. 121 e l’articolo 32 del D.P.C.M. 14 aprile 2006, come modificato dal D.P.C.M. 16 aprile 2008, stabiliscono che la bandiera di uno Stato estero non possa essere esposta sugli edifici pubblici, salvo specifiche autorizzazioni”, aggiunge.
“Nel caso della Palestina, che tra l’altro non è nemmeno uno Stato pienamente riconosciuto dall’Italia, il divieto si applica a maggior ragione. Non sorprende quindi che, in situazioni analoghe, le Prefetture di Bologna, Brescia, Ravenna e Lecco siano intervenute chiedendone la rimozione. Perché dunque Savona, dopo essere già incorsa una volta in questa violazione, ci è ricascata? La risposta più probabile è un semplice e preoccupante disprezzo delle regole, che qualcuno ritiene di poter ignorare.
A rendere ancora più amara questa giornata c’è il fatto che proprio oggi ricorre l’anniversario dell’uccisione di Carlo Casalegno, Vicedirettore de La Stampa, assassinato dalle Brigate Rosse. E, proprio in queste ore, stiamo assistendo alle immagini della sede de La Stampa devastata da gruppi che si considerano eredi della medesima matrice ideologica”, sottolinea il consigliere.
Le bandiere sono sempre dello stesso colore, il simbolo resta sempre la falce e martello, e l’origine rimane la stessa: il comunismo”, conclude Vaccarezza.