Savona a Capitale Italiana della Cultura, ecco la lettera aperta della Rsu e dei lavoratori di Tpl: “C’è anche il trasporto pubblico”
- Postato il 20 febbraio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. “Ormai da qualche mese è al centro dell’attenzione e dei confronti, la candidatura della città di Savona a Capitale Italiana della Cultura 2027. Ci auguriamo che Savona possa raggiungere questo importante obbiettivo, ma ci chiediamo anche se si tratti di cultura in senso stretto o cultura il senso più ampio, perché se parliamo di cultura in senso più ampio, come dovrebbe essere, abbiamo una serie di considerazioni che vorremmo condividere con il sindaco della città”. E proprio al sindaco Marco Russo, ma non solo, è indirizzata la lettera aperta da parte della Rsu dell’azienda di trasporto pubblico.
“Se infatti prendiamo come definizione di cultura quanto concorre alla formazione dell’individuo sul piano intellettuale e morale e all’acquisizione della consapevolezza del ruolo che gli compete nella società, è chiaro che il lavoro è centrale quando parliamo di cultura. A nostro avviso una città che vuole diventare Capitale Italiana della Cultura dovrebbe parlare anche di cultura del lavoro, e dovrebbe avere una azienda di trasporto pubblico, di cui il Comune è principale azionista, che sia un fiore all’occhiello non solo per sostenibilità economica, ma che lo sia per la qualità del lavoro e per la qualità del servizio. Se sulla qualità del servizio i ragionamenti sono all’inizio e ancora tutti da vedere, sulla qualità del lavoro avremmo qualche cosa che vorremmo farci chiarire da lei” così si rivolgono al primo cittadino le sigle sindacali”.
“La cultura del buon lavoro, può essere incentivata attraverso l’introduzione di tipologie di contratto part time? La cultura del lavoro può essere incentivata attraverso una maggiore flessibilità imposta ai lavoratori? La cultura del lavoro può essere incentivata con una riduzione del costo dei nuovi assunti del 10%? La cultura del lavoro può essere incrementata dando lavorazioni in esterno ad aziende che applicano contratti più poveri di quello applicato in azienda? La cultura intesa come formazione delle nuove generazioni può essere incrementata diminuendo le retribuzioni dei genitori e diminuendo di conseguenza le disponibilità economiche per la loro crescita? La cultura dei più giovani può essere incrementata creando per loro condizioni di lavoro
peggiori?”.
“Vorremmo ricevere la sua risposta – continuano – visto che il Comune di Savona ha approvato un piano industriale per Tpl Linea, che prevede tutte queste possibilità e visto che non abbiamo ancora da parte sua ricevuto nessuna rassicurazione formale sul fatto che non deve essere minimamente intaccata la qualità del lavoro in azienda. Come Rsu l’abbiamo più volte sollecitata a prendere una posizione chiara decisa e pubblica sull’argomento – sottolineano i rappresentanti dei lavoratori – avremmo voluto vederla farsi difensore della cultura del lavoro, applicata nell’azienda di trasporto pubblico che lei controlla, invece più che un paladino ci ha ricordato un personaggio dei cartoni animati di qualche anno fa, Svicolone. Le chiediamo quindi di prendere una posizione chiara e decisa e di smetterla di svicolare a tutta mancina come sta ormai facendo da un po’, senza prendere mai una chiara e netta posizione pubblica in difesa dei lavoratori della sua azienda”.