Saviano impazzisce per un giocatore del Napoli, senza di lui il calcio è scarabocchiato
- Postato il 4 agosto 2025
- Di Virgilio.it
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Sì, a Roberto Saviano hanno rubato la vita. Ma non i sogni. E neppure la passione. Per lo sport, per il calcio, per il Napoli. Nell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, lo scrittore partenopeo, che dal 2006 vive sotto scorta a causa delle minacce ricevute dalla camorra, si divide tra passato e presente. Tra Maradona e il pupillo Lobotka, mentre a De Laurentiis riconosce meriti che vanno ben oltre i due scudetti vinti nelle ultime tre stagioni.
- Saviano, Gomorra nel calcio: il trionfo di De Laurentiis
- Il calciatore del Napoli per cui stravede lo scrittore
- Il paragone tra Messi e Maradona e la confessione su Italia '90
Saviano, Gomorra nel calcio: il trionfo di De Laurentiis
Il Napoli si presenta ai nastri di partenza da campione d’Italia. Ancora una volta. E in città scatta l’inevitabile confronto: meglio Ferlaino, il patron dei primi due tricolori e autore del colpo Maradona, o De Laurentiis?
Al di là degli scudetti che hanno arricchito la bacheca del club, per Saviano la vittoria più importante ottenuta da ADL è rappresentata dall’aver “estirpato la camorra dallo stadio. La presenza della delinquenza nelle curve sta riemergendo adesso, con le varie inchieste che hanno mostrato l’omertà di alcune proprietà”. Il riferimento è ovviamente all’ultima indagine che ha azzerato i vertici della curva Nord dell’Inter e della Curva Sud del Milan.
Il calciatore del Napoli per cui stravede lo scrittore
Il colpo De Bruyne fa sognare la piazza, che ha preso d’assalto la vicina Castel di Sangro per la seconda parte del ritiro azzurro. Fa nulla che contro il Brest sia arrivata la seconda sconfitta del precampionato: è solo calcio d’inizio agosto, l’obiettivo è avere benzina nelle gambe in vista della prima stagionale col Sassuolo e soprattutto per la super Champions.
Ma non è il belga per cui stravede l’autore di Gomorra. E neppure McTominay, mvp dell’ultima Serie A che ha visto il Napoli mettere la freccia sull’Inter proprio al rush finale. È Lobotka il pupillo di Saviano. “È un intellettuale. Senza di lui, il calcio viene scarabocchiato”. In effetti, come uno scrittore, il registra slovacco concepisce calcio per poi tradurlo in righe sul rettangolo verde. E se mente e piedi girano, allora gira tutta la squadra. Al pari di un romanzo letto tutto d’un fiato.
Il paragone tra Messi e Maradona e la confessione su Italia ’90
Si parte da Messi per arrivare a Maradona, percorso obbligato per un tifoso del Napoli. Alla Gazzetta dello Sport Saviano racconta di aver conosciuto la Pulce grazie alla leggenda della pallanuoto Manuel Estiarte. Invitato al Camp Nou, il giornalista testò un cubo di vetro concepito per accogliare l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama: “Non so perché Leo sia stato paragonato a Maradona. Sì, è un calciatore enorme, ma Diego è stato un dono concesso all’Argentina, a Napoli e in generale all’umanità”.
E riavvolge il nastro a Italia ’90, alla contestata semifinale disputata all’allora San Paolo – oggi, guarda un po’ Maradona – tra l’Italia delle notte magiche del compianto Schillaci e l’Albiceleste, quando parte dello stadio si schierò a favore dell’idolo sudamericano venuto da Villa Fiorito. Lo scrittore esce allo scoperto e confessa che “c’è stato un momento in cui ho tifato per lui, come tanti”. Perché “lui ci ha aperto al successo. Lo abbiamo amato per il suo sguardo, con i suoi vizi, per la sua generosità e per quella quotidianità sotto assedio, sempre”.