Saturno : c'è vita nell'oceano di Encelado

  • Postato il 22 novembre 2025
  • Di Focus.it
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Un gruppo di ricercatori ha passato al setaccio i dati raccolti durante uno dei sorvoli più audaci della sonda Cassini: un passaggio rapidissimo a soli 21 chilometri dalla superficie di Encelado, la luna ghiacciata di Saturno, attraverso una nube di minuscoli granelli di ghiaccio espulsi dal suo oceano sotterraneo.. C'è vita? Da quell'incursione, una nuova analisi rivela ora qualcosa di straordinario: composti organici mai osservati prima nei pennacchi che fuoriescono dalle fratture del guscio ghiacciato della luna. Oltre alle molecole già note, gli scienziati hanno identificato una serie di nuove sostanze che potrebbero indicare attività chimiche — o addirittura biochimiche — in corso nelle profondità dell'oceano di Encelado. Pubblicati su Nature Astronomy, i risultati segnano un passo cruciale verso la conferma dell'esistenza di una chimica organica attiva sotto la superficie della luna, un tipo di processo capace di generare molecole fondamentali per la vita così come la conosciamo sulla Terra.. Molecole organiche. Finora gli scienziati avevano potuto analizzare composti organici conservati nei granelli dell'anello E (il pianeta ne possiede sette principali classificati da A a G e vari altri) di Saturno, spesso alterati dalla radiazione spaziale. Ma questa volta i ricercatori hanno potuto studiare particelle "fresche", espulse dall'oceano solo pochi minuti prima dell'impatto con lo strumento Cosmic Dust Analyzer di Cassini. «In passato avevamo individuato composti organici in granelli vecchi di anni, potenzialmente modificati dal duro ambiente spaziale», spiega Nozair Khawaja della Freie Universität Berlin, autore principale dello studio. «Questi nuovi composti, invece, provengono direttamente dall'oceano di Encelado e sono stati analizzati praticamente appena formati». Il coautore Frank Postberg, anche lui della Freie Universität Berlin, sottolinea come la scoperta confermi che le molecole organiche complesse rinvenute nell'anello E «non sono semplicemente il risultato di una lunga esposizione allo spazio, ma sono davvero presenti nell'oceano della luna».. L'impatto. Il merito va soprattutto al passaggio ravvicinato del 2008, quando la sonda — lanciata ad oltre 18 chilometri al secondo — attraversò un pennacchio di ghiaccio e vapore. L'impatto frantumò i granelli in una nuvola di frammenti e ioni che il suo spettrometro di massa poté analizzare con grande precisione. Gli scienziati sono riusciti così a esaminare particelle minuscole, più piccole di un virus influenzale e ad identificare composti organici mai visti prima nei pennacchi di Encelado: esteri, eteri alifatici e ciclici, alcuni con doppi legami nella loro struttura. Molecole che, insieme a quelle aromatici contenenti azoto e ossigeno già confermate, potrebbero costituire i mattoni per reazioni chimiche più complesse, di grande interesse per l'astrobiologia.. La ricerca della vita. Le scoperte rafforzano l'idea che l'oceano di Encelado non sia solo un serbatoio d'acqua liquida, ma un ambiente dinamico dove potrebbe essere presente una chimica organica avanzata. Un contesto, insomma, che potrebbe restringere in modo significativo il campo della ricerca di forme di vita nel sistema solare. Dopo quel sorvolo, Cassini — gestita dal Jet Propulsion Laboratory della NASA — ha continuato a esplorare Saturno e le sue lune per quasi un decennio, lasciandoci un patrimonio di dati..
Autore
Focus.it

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